Simone Fontecchio: «Io leader? In attacco sì. Ma ce ne sono tanti in questa Italia»

Nell'intervista al Corriere dello Sport, Simone Fontecchio ha parlato anche della Nazionale. "Mancano 10 giorni alla prima palla a due contro la Grecia. Il Torneo dell'Acropolis ci servirà ad arrivare ancora più in forma. Sappiamo che c'è tanta attesa ma sappiamo anche quanto sarà complicato il cammino. Il nostro girone, per esempio, è il più difficile dei quattro. Ma siamo pronti", ha detto l'ala Azzurra. "Se mi sento leader? In attacco si, ma se in difesa prendo uno sfondamento o faccio un assist per un canestro di un compagno sono felicissimo. Percepisco la volontà della squadra di arrivare a me, ma i leader sono tanti. Prendete Nik Melli. Lui è un esempio in campo e fuori. E fuori c'è Gianmarco. Poi se Pajo (Pajola, ndc) e Marco (Spissu, ndc) mi mettono in ritmo, io i miei tiri li ho sempre presi e sempre li prenderò".
L'Italia pagherà ancora sotto canestro. "Sono anni ormai che è così e ci abbiamo fatto l'abitudine. Non c'è il pivottone ed allora tutti dovranno dare una mano per puntare all'obiettivo massimo. Poi la presenza di giocatori come Diouf e Niang d porta tanta atleticità". Pozzecco potrà contare su Saliou Niang: "Io spero per lui di si [che possa andare in NBA ndr]. Le qualità ci sono ma lo sa anche lui quanto sia complicato prendere la scaletta dell'aereo per andare a giocare di là. Dipende molto dalla voglia di sacrificarsi e dalla sua potenziale crescita".