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- Reale Mutua Torino, il bilancio dell'ad Renato Nicolai

Ottava puntata del nuovo format “Due tiri con…” curato dalla pagina Instagram @passionegialloblu di Alberto Benadì, da sempre vicina alle gesta della Reale Mutua Basket Torino.
10.03.2022 08:03 di Emiliano Latino   vedi letture
Fonte: Alberto Benadì
Renato Nicolai
Renato Nicolai
© foto di Basket Torino

L’intervista di oggi è stata concessa da Renato Nicolai, ad della Reale Mutua Torino, che in passato aveva già ricoperto il ruolo sotto la Mole, prima di sposare il progetto Sassari. Trait d’union tra la passata gestione di Stefano Sardara e il nuovo corso targato David Avino, il Direttore (come tutti lo chiamano…) ha accettato una nuova sfida per e con i colori gialloblu. Spesso nell’ombra, a detta di tutti è una colonna portante di un progetto che sta gettando le basi per un nuovo futuro per ridare lustro ad una piazza affamata di nuove sfida ad alta quota.

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Ha ricoperto ruoli apicali in tante società diventandone un punto fermo per le proprietà: quando ha iniziato a pensare di poter intraprendere questo tipo di carriera e perché?

“In realtà non ci avevo pensato, soprattutto agli inizi del mio percorso di studi alla facoltà di scienze motorie: poi il corso della vita cambia e mi sono state fatte delle offerte per iniziare questa carriera. Il vero cambiamento è stato quando da Bologna mi sono trasferito per andare a lavorare a Brindisi, la classica scelta di vita che ha inciso sul percorso della mia carriera. In Puglia ho scoperto che questo sarebbe diventato il mio lavoro”.

Pochi anni fa, Torino alzava al cielo il prestigioso trofeo della Coppa Italia: ci racconti le emozioni dell’impresa di Firenze.

“La vittoria della Coppa Italia rappresenta il ricordo più bello della mia carriera, non tanto per il trofeo, che non è l’unico della mia carriera, ma per l’intensità delle emozioni vissute che porterò sempre nel cuore. Dopo un anno travagliato con cambio di allenatori e arrivando a Firenze senza i favori del pronostico, abbiamo meritato di vincere sul campo con grande soddisfazione di tutti, per primi i tifosi che al ritorno in città hanno invaso la stazione di Porta Susa, carichi di affetto e cori per tutti. Sono felice di aver visto trionfare una società che avevo contribuito a far crescere, raggiungendola all'inizio della sua avventura in A1".

L’esperienza di Sassari è un’altra tappa che ha segnato la sua carriera…

“Un tourbillon di emozioni: Sassari è una società che Stefano Sardara ha costruito e organizzato in maniera impeccabile e che rappresenta un esempio che altre realtà dovrebbero seguire. Un progetto costruito da un imprenditore che ha una grande visione e i risultati gli hanno dato ragione. E’ stata una tappa estremamente formativa e che mi ha insegnato tanto a livello lavorativo e personale. Una stagione perfetta, se non fosse per quella maledetta gara 7 della finale scudetto che ancora brucia…Porto con me l’amore per quella terra, che ho avuto modo di frequentare anche in passato”.

Parliamo di Torino e del nuovo progetto targato David Avino.

“Un progetto che mi ha appassionato perché l’abbiamo curato fin dall’inizio e pian piano sta crescendo sempre di più. Si percepisce tanta passione, volontà e voglia di futuro dalla nuova proprietà, soprattutto tanto attaccamento al territorio; un lavoro che stiamo cercando di portare avanti, sapendo benissimo che richiederà tanta energia e guarda sul lungo periodo.

Solo con l’aiuto di tutta la città di Torino, dalle istituzioni ai tifosi, potremo rendere questo progetto sempre più di successo, non solo sportivamente parlando, ma anche societario, perché diventi apprezzato e conosciuto da tutti”. 

Una stagione iniziata con il piede giusto, poi tra il mese di dicembre e inizio gennaio, passi indietro culminati con le sei sconfitte consecutive: cosa è successo?

“Siamo partiti molto bene a inizio stagione, poi abbiamo infilato la serie di sconfitte di fila che ha raffreddato gli entusiasmi: un po’ per colpa nostra, un po’ per la sfortuna e i meriti dei nostri avversari che sono stati più bravi di noi, non siamo più riusciti a portare a casa una vittoria. Sappiamo che fa parte del gioco e siamo presto ritornati sui binari giusti con il filotto delle cinque vittorie consecutive.

Sono molto fiducioso, dobbiamo arrivare più in alto possibile ai playoff e dopo giocarcela con tutti; per questo ci stiamo allenando ogni giorno duramente per ottenere i risultati che una piazza come Torino merita. Se il pubblico sarà con noi, sono convinto che ci potremmo togliere qualche soddisfazione già quest’anno”.

Torino, una città che è ormai con il passare del tempo è diventata quasi una seconda casa…

“Chi l’avrebbe mai detto…vi assicuro che Torino, da fuori, non ha il fascino che ti assorbe quando la visiti o la vivi quotidianamente: è davvero una città bellissima dove vivo in maniera fantastica e che rappresenta, ormai da anni la mia seconda casa, dopo ovviamente Bologna che è la mia città natale. E’ una città piena di vita e con tanta storia alle spalle…magica davvero”.

L’infortunio di Trey Davis vi costringerà ad intervenire sul mercato?

“La risposta è semplice, purtroppo l'infortunio di Trey ci priverà per qualche settimana del nostro play titolare: la società si sta muovendosi a 360 gradi per trovare alternative e lo o stava già facendo prima di domenica. In un mercato estremamente difficile, speriamo comunque di poter avere un rinforzo il prima possibile”.