Tutti in piedi ad applaudire il fenomeno sportivo Slovenia!

16.09.2020 10:00 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Tutti in piedi ad applaudire il fenomeno sportivo Slovenia!

Per la ripartenza della pallacanestro italiana, il presidente ucente ed entrante della FIP Gianni Petrucci, invece di ascoltare le chiacchiere di tanti consiglieri a ben altro interessati, potrebbe prendere spunto dalla storia che andiamo a raccontare e mandare due tecnici alla scoperta del fenomeno mediatico-sportivo di questi ultimi anni e imparare la lezione.

Dal titolo continentale del basket nel 2017 con i fuoriclasse Luka Doncic e Goran Dragic all'ultimo Tour de France, dove a i primi due posti ci sono ciclisti come Primoz Roglic e Tadej Pogacar, nuove stelle della pedalata, rimane sempre sulla cresta dell'onda la straordinaria produzione sportiva della Slovenia. Due giocatori sloveni com Dragic e Cancar hanno conquistato e stanno disputando le Finals di Conference della NBA.

Un piccola regione che ha 2,1 milioni di abitanti: appena meno dell'intera provincia di Torino e 1 milione in meno della città metropolitana di Milano. In mezzo a questi due exploit troviamo dagli storici sciatori Kosir e Maze troviamo sci, tennis, nuoto e una Nazionale di pallavolo due volte argento nelle ultime tre edizioni dei campionati europei.

Mauro Berruto su Avvenire osserva che la Slovenia, dai Giochi Olimpici di Atene 2004 è sempre oscillata fra il quinto e il settimo posto nella speciale classifica olimpica che mette a confronto il numero di medaglie rispetto alla popolazione. E, a proposito, offre un aneddoto che spiega molto più di tanti studi sociologico-fisiognomici.

"Nell'inverno del 2014, proprio a Gorizia, fui invitato ad assistere a un torneo di pallavolo U15 al quale partecipavano studenti di Gorizia e Nova Gorica.

L'imbarazzante differenza di qualità mi spinse a cercare l'allenatore sloveno, per porgergli i miei complimenti e chiedergli qualche cosa in più sui metodi di selezione e allenamento dei suoi ragazzi.

La risposta fu fulminante: "Per me è facile – disse – questi ragazzi vanno tutti in una stessa scuola e in quella scuola tutte le mattinate iniziano con un'ora di educazione fisica!"

Pier Augusto Stagi, invece, ha chiesto lumi a Andrej Hauptmann, 46 anni, ex corridore professionista e oggi apprezzato maestro dello sport sloveno, nonché scopritore di Pogacar: "Il nostro Paese ha sempre creduto nella pratica sportiva e alla base di tutto c'è un progetto governativo, che coinvolge tutte le scuole.

Io, per esempio, almeno una o due volte all'anno vado alla ricerca di giovani talenti e lo stesso fanno gli istruttori di tutte le altre specialità".

Mentre a noi in Italia non ci resta che piangere, se pensiamo a quella inutile schifezza che in appena due anni si è dimostrata la riforma Lotti e nell'impantamento di quella proposta dal ministro Spadafora.

E' attualmente bloccata da varie fazioni per difendere le posizioni di potere dei vari presidenti di federazione con arruolamento di esponenti politici dell'intero arco costituzionale (vedi l'ingresso di Chiara Appendino, sindaco di Torino del Movimento 5 stelle nel Consiglio federale del nuoto, ad esempio) ignorando completamente lo sport di base che è la fonte dei risultati di vertice.

Tutti talmente impegnati nelle lotte di potere che a tutt'oggi non si riesce nemmeno ad accordarsi con i presidi delle scuole e i sindaci delle città per un protocollo che permetta la riapertura delle palestre scolastiche e comunali alle società sportive. Eppure il contrasto alla pandemia è cominciato diversi mesi fa...