Scandone sfrattata dal Paladelmauro, De Cesare sfrattato dai tifosi

Scandone sfrattata dal Paladelmauro, De Cesare sfrattato dai tifosi

I tifosi di calcio e basket sono generalmente contrapposti in ogni città d'Italia. Da ieri, almeno ad Avellino, questo concetto non ha più ragione di esistere. Gianandrea De Cesare ne ha riuniti 500 per protestare contro di lui e la fine che hanno fatto Avellino Calcio e Scandone Basket, travolte dalla situazione prefallimentare della Sidigas. I tifosi lo vorrebbero cacciare, ma almeno per la pallacanestro se ne è già andato da solo.

E se per il pallone c'è la possibilità di un salvataggio in extremis per motivi intrinseci alle dinamiche proprie del calcio, come avevamo scritto nei giorni passati è sempre più evidente che, di fronte ad ammessi 11 milioni di debiti con l'Erario, non esiste possibilità e convenienza economica a salvare la gloriosa Scandone e il numero di affiliazione. Con quei soldi si finanziano tre buoni campionati di serie A...

Lunedì bisognerebbe saldare la prima rata da 1.800 euro di iscrizione alla Lega Nazionale Pallacanestro per disputare la serie B. In caso di mancato versamento ci sarebbe solo una sanzione economica, ma il segnale negativo del mancato versamento sarebbe chiarissimo. Non c'è alcun segnale che possa dire se qualcuno sta provvedendo alla bisogna. Oltretutto il 31 luglio ci sarà lo sfratto del Comune dal Paladelmauro per la fine della convenzione decennale per il personale della Scandone che ancora resiste.

Ma solo con il Paladelmauro libero si potranno valutare altre possibilità di ritorno della pallacanestro ad Avellino.