Col peccato originale di Scariolo Milano è la più forte solo sulla carta

Adeguarsi agli altri senza mai imporre il proprio gioco
Fonte: QS
Sergio Scariolo
Sergio Scariolo
© foto di Foto di Savino Paolella

MILANO - Il fallimento su tutta la linea è stato compiuto. Eliminati al primo turno da ogni competizione. Nessuna attenuante può giustificare una delle stagioni più deludenti della storia dell'Olimpia, ancor di più se la si mette in relazione alle aspettative che si erano create in estate. La squadra che tutto doveva vincere è rimasta schiacciata sotto la pressione che si patisce quando non si diventa squadra. Senza identità, né anima, questo team non è mai riuscito a far innamorare la città, ma ancora di più non è mai riuscito a incutere timori agli avversari. Lo scaricabarile delle responsabilità è stato continuo, ma soprattutto ogni volta si diceva che si doveva aspettare, che dopo le precoci eliminazioni in Europa e Coppa Italia comunque si sarebbero visti i frutti, il continuo posporre la soluzione dei problemi non ha risolto le difficoltà, le ha solo incancrenite fino a questa disastrosa eliminazione nei quarti di finale. Siena non era più forte di Milano, tutt'al-tro, il confronto dei roster e dei curriculum è impietosamente a favore dei biancorossi, ma i toscani hanno messo in campo il cuore e soprattutto hanno provato ad andare oltre i propri limiti. L'Emporio Armani non l'ha mai fatto. E non l'ha mai voluto fare con quel "peccato originale" di coach Scariolo di volersi sempre adeguare all'avversario piuttosto che provare a imporre le proprie idee. Se sei la più forte, o meglio se lo vuoi essere, devi avere la forza di imporre il tuo gioco e avere un tuo marchio di fabbrica. Milano in queste due stagioni "scariolesche" non l'ha mai fatto, la gestione Bourousis ne è l'esempio più lampante.


L'OLIMPIA aveva il pivot più dominante del campionato, ma il greco ha giocato la miseria di 20.1 minuti a partita, minutaggio ancor più basso nella serie con Siena (19.1) dove era l'unico giocatore realmente immarcabile per i toscani. Scariolo ha spesso detto o fatto capire che l'EA7 non poteva "permettersi" il greco per le sue non spiccate doti difensive, ma ha così rinunciato a un giocatore che poteva fare la differenza in attacco, senza neanche riuscire a risolvere i problemi difensivi visti, ad esempio, i 90 punti subiti nella decisiva gara 7. Ecco, la nuova Milano dovrà partire da qui per tornare a vincere. Per essere i più forti bisogna prima esserlo nella testa.

Sandro Pugliese