Operazione play-Usa passaportato è stata un fiasco...

(Enrico Campana) Ci sono due record che agli europei passano inosservati, e spesso invece sono lo specchio non solo della cifra di rendimento del giocatore in un torneo, e anche delle sua qualità e dei suoi difetti. Prendiamo ad esempio gli assist e le palle perse, due voci che costituiscono l’elemento di giudizio di un play, problema che si sono portate dietro le maggiori squadre slave, Serbia, Croazia e Slovenia. Milos Teodosic certamente ha condizionato la Serbia, da qui le 9 palle perse in una sola gara, un record negativo se pensiamo che Carraretto in 5 gare ha conservato la casella immacolata. Sfortunato Dontaye Draper. Seguendo la tendenza degli slavi nel “passa portare” il play, il moro di Baltimora (1,80) che ha raccolto la tremenda eredità di Drazen Petrovic ha segnato il record di assist in una gara (12) ma ha avuto alti e bassi, la Macedonia ha puntato felicemente su McCalebb, mentre è da rivedere il rapporto fra Montenegro Omar Cook che lasciata la Spagna veste la maglia Armani. Anche noi abbiamo praticato questa strada, ma qui il discorso è diverso rispetto al valore individuale dei colleghi americani: si è capito che questo Tony Maestranzi visto in nazionale non è certo da nazionale, e forse non lo era nemmeno l’anno scorso. Ma ogni coach ha la facoltà di scegliere i giocatori che preferisce, col gli oneri che ne derivano davanti all’opinione pubblica.