Non bastano Kaman e Nowitzki, a 35 Jasikevicius ancora star

(Enrico Campana) Fra le quattro del girone di ferro dopo la Turchia vicecampione del mondo va fuori anche la Germania che aveva bisogno di una vittoria di 11 punti per buttare fuori la Lituania, squadra leggera, ben preparata, che arriva in porto grazie alle giocate a due del leggendario Sarunas Jasikevicius, uno dei migliori giocatori mondiali della prima decade del Duemila. Un grande trattamento di palla, magnetismo, che gli sono valese fino a 3 anni fa uno stipendio di 6 milioni di euro da parte del Panathinaikos, e di Jonas Valanciunas, l'astro nascenre, l'erede di Arvidas Sabonis, che un anno fa giocava la finale europa Under 18 e con un balzo straordinario è arrivato a essere pivot titolare della squadra baltica che ha usato tutte le sue armi, velocità, intensità, fattore campo per venire a capo di una partita in bilico fino a 2 minuti dal termine.
La Germania è stata avanti 64-63 fino a quando è arrivato ossigeno al cervello di Chris Kaman, il tedesco dei Clippers, il capitan uncino con quel mezzo gancio mancino lento ma implacabile, miglior rimbalzista dell'europeo. Nel'ultimo quarto Benzig, poco più che ventenne, 2,09 , mancino anche lui, ha inventato canestri psrtendo da 7-8 metri, mentre Nowitzki aveva esaurito le energie ma è stato esemplare, un vero totem del basket degno del titolo di campione NBA.
Partita bella, anche se la Germania a volte è un pò macchinosa, decisa dal 3° uomo decisivo della lituana, l'evergreen Kaukenas, 19 punti. Davvero invcredibile la gara di Jasi e Kay che in due fanno 70 anni.
L'Europeo saluta con un grande applauso i tedeschi, campioni di tenacia e di fair play. Dirk Nowitzki barcollante dalla fatica ha trovato la forza di andare a salutare tutti gli avversari, anche i massaggiatori, Schwaffartzik, il play, ha compiuto il salto di qualità ma la squadra non è ancora matura per un grande traguardo. Il messaggio della Lituania è quella della squadra incontrista che può mettere sotto anche una corazzata del basket e Valanciunas, Kalnietis, Marty Pocius, sono l'espressione di una tradizione e di una scuola sorprendente e che si rinnova. Per la Turchia è una tragedia, con tutti gli investimenti intrapresi
nel basket, non partecipare alle Olimpiadi, mentre Nowitzki ci ha provato assieme a Kaman ma arrivare a due settimana dall'Europeo non dava la certezza di una saldatura, spesso è stato un gioco 2 contro tutti, ma la squadra si è comportata bene.
Adesso bisogna aspettare le ultime partite di lunedì per gli accoppiamenti, ma nel gruppo E l'ordine è Spagna, Francia, Lituania,
Serbia che affrontano Slovenia o Finlandia, Grecia, Russia o Fyr Macedonia.