Fortitudo: La Fossa dei Leoni si schiera contro il progetto Romagnoli

La Fossa dei Leoni ha rotto gli indugi, e a distanza di mesi si è schierata ufficialmente contro al progetto della Nuova Fortitudo di Giulio Romagnoli. Durante la trasmissione radiofonica “Fossa on the Radio” al patron della Conad è stato contestato di non avere finora mantenuto nessuna della cose che erano state promesse in estate. E' stato anche rivolto un pubblico invito ad eventuali imprenditori interessati per provare ad affiancare Sacrati per "stanarlo", allo scopo di cercare di salvare la Fortitudo originale.
Ecco le parole dei rappresentanti del gruppo: Portiamo avanti le nostre attività, tutte tranne il sostegno del tifo dato che non ci siamo riconosciuti nel progetti di Giulio Romagnoli, che con l’avallo della SG e con il titolo di Budrio sta facendo il campionato di B Dilettanti. Credevamo in alcuni punti che erano però in divenire, e abbiamo scelto così. Ora siamo vicini a maggio, e il gruppo nota che qualcosa forse durante l’anno non è andata come ci era stato detto. La Fossa, e la tifoseria Fortitudo in generale, è nella peggior posizione possibile: non c’è ancora uno straccio di Effe, e ci ritroviamo così come eravamo questa estate. Avevamo chiesto, in modo anche forte, di evitare di arrivare a questo punto, ma chi di dovere non ha recepito il messaggio, o forse non ha potuto fare diversamente: al di là delle motivazioni, è una situazione pessima. C’è stato un rilancio da parte di Sacrati, che ha sparigliato parecchio le parti sul tavolo, mentre c’è stato il fallimento sportivo del progetto Romagnoli, e si delinea una situazione criticabile anche fuori dal campo, perché questo progetto sta mostrando, almeno per quel che ci riguarda, delle falle. Lo consideravamo futuribile, ma prima o poi si sarebbe dovuto vedere qualcosa di concreto, e invece non c’è nulla.
Quattro i punti da analizzare, quelli che in agosto avevamo posto come condizione a Romagnoli, nell’incontro avuto tra lui e una nostra delegazione in modo da avere chiare le carte in tavola. Intanto, come già ribadito, volevamo la “morte sportiva” di Sacrati. Poi, riuscire ad ottenere il marchio Effe per la nuova società. Poi, l’affiliazione di una squadra ex novo, questo era un punto chiave. Infine, il Paladozza non tanto come gestione, ma il poterci giocare dentro. Attualmente, nessuno di questi quattro punti ha avuto uno sviluppo positivo per quanto ne sappiamo noi. Avevamo un nostro progetto, ma la SG lo cassò: era una alternativa, prima ancora che ci fossero gli accordi tra casa madre e Romagnoli. La palla è in mano a loro, e come “traghettatore” non mi sembrano ci siano stati grandi successi mediatici e di comunicazione. Aspettavamo novità che non si sono viste, e non si è creato entusiasmo anche tra chi è andato a vedere le partite, dato che c’è stato anche un calo tra i presenti al Paladozza: arrivasse qualcuno al suo posto? Noi abbiamo sempre detto che valuteremo qualsiasi alternativa, ma non sappiamo se ce ne sono: avevamo la nostra, poi vedremo. Sappiamo che le cose non torneranno più come prima, ma speriamo che almeno ci si possano riavvicinare.
Oggi non puoi acquisire diritti di Legadue: puoi fonderti, o puoi acquistare un’altra società. Volesse Romagnoli prendere Ferrara, ne rileverebbe anche i debiti. Porterebbe qui la società, dovrebbe cambiare i colori, rimandare le giovanili a Budrio, e la “Fortibudrio” diventerebbe “Fortibudrio Ferrara” in attesa di diventare “Fortitudo Bologna”. Ma se prima era un ibrido, ne diventerebbero due, con i debiti da pagare e un organigramma che avrebbe bisogno di professionisti. Insomma, tre milioni di euro per andare in Legadue.
Il 103? Servirebbe comunque una nuova affiliazione, ma questo non è un problema, e le polemiche sono state create ad arte. La Fossa vuole qualcosa in cui identificarsi, ed una affiliazione nuova sarebbe stato meglio che andare alla ricerca di Budrio o qualsiasi altra cosa. Ora c’è la 103 ancora viva, piaccia o non piaccia, e dall’altra parte c’è un buco con il niente intorno. E non è mai successo che una società ancora viva, anche se piena di debiti, sia stata sostituita da un surrogato: c’è sempre stato fallimento o radiazione, qui invece si vuole fare diversamente. Mentre ci dicono che Sacrati abbia già pagato alle giovanili il mese di aprile in anticipo.
L’undici agosto ci incontrammo, e Romagnoli stesso ci chiese cosa volevamo per tornare al Palazzo: noi esponemmo questi quattro punti, e ci venne garantito che in 40-50 giorni Sacrati sarebbe stato uno zombi. Noi, avendoci avuto a che fare, sapevamo che sarebbe stato un osso duro, ma speravamo. Oggi, Sacrati da buon pokerista, dopo l’ennesimo ultimatum che pareva senza scampo, è ancora in campo: ha le liberatorie dei fornitori, una attestazione di rateizzazione da parte di Equitalia da valutare ma oggi siamo ancora fermi, e resta solo la questione Bagaric. I giornali ci hanno illuso che fossimo alla fine, però qui si parla sempre di lavoro sotto traccia e non si emerge con fatti concreti in mano. E’ apparsa la convenzione del Paladozza, abbiamo saputo quanto è stato speso per giocarci una dozzina di partite (un centinaio di migliaia di euro), e ora per i playout serviranno tredicimila più iva, a meno che non fare i playoff cambi qualcosa. Siamo stati accusati lo scorso anno di essere complici di Sacrati perché ci eravamo abbonati, non abbiamo detto niente quando Romagnoli gli ha dato dei soldi per giocare al Paladozza, e riteniamo che questo dare soldi in contanti ad uno che non aveva spese, non sia stato giusto. Poi, il 15 aprile 2011 tutti gli avvocati di Sacrati hanno esposto una cosa: l’Amministrazione Comunale ha segnalato che gli atti notificati di sgombero avevano carattere doveroso. Qualcuno ci spieghi la differenza tra atto “dovuto” e atto “doveroso”.
Da sempre pensavamo che il Paladozza sarebbe stato la pietra tombale della Fortitudo, la convenzione ce l’avevamo e sapevamo come sarebbero andate le cose vista la situazione dell’economia nel caso in cui se ne fosse andato Seragnoli.
Come mai in Virtus qualcuno ha transato e qui no? Partiamo dal presupposto che le ultime cose di Sacrati siano vere, ovvero che il Paladozza ed Equitalia siano in qualche modo aggiustabili. Sabatini transò al 10%, noi potremmo farlo al 20%, quindi se ci fosse qualcuno armato di buona volontà, perché – se davvero Sacrati sta pagando debiti – non lo stana? Tanto il Comune sul Paladozza potrebbe farlo, qualcosa, e quindi invece di discutere di Budrio o Ferrara…
Il 28 febbraio era termine ultimo per una nuova affiliazione, non è stato fatto nulla, e questo per noi è grave. Avrebbe permesso, ammesso e non concesso che ci potesse essere wild card, di poter iscrivere una squadra dalla C Dilettanti in su, mentre ora se ci fosse una società ex novo, si dovrebbe partire dalla C Regionale in giù. Per dire: la Virtus1934, nuova di zecca, per meriti sportivi finì in B1, e si sarebbe potuto almeno sognare di fare una cosa simile. Ma serviva l’affiliazione, non è stato fatto, e bastava andare con 350 euro in Federazione assieme a tre persone a far da “testimoni”. Avevamo parlato con Romagnoli pochi giorni prima, saremmo andati con i casertani per avere un forte impatto mediatico, ma non è successo niente.
Il marchio? Ci sono contratti riservati, e allo stato attuale delle cose la SG ha dato la revoca, si andrà a giudizio a metà maggio. Ma essendo una cosa banale, la decisione non arriverà prima dell’estate. Per cui anche dopo il 30 giugno non sapremo se il marchio sarà della Sogema o della SG. La prossima udienza di Sacrati sarà il 10 giugno, e lui dice che intanto andrà a transare con i giocatori, per cui pensiamo che il giorno dopo avremo la certezza che lui o chiude, o riparte.
Quindi: Sacrati vivo, il Paladozza non si sa di chi è, non c’è stata nessuna nuova affiliazione, e delle quattro cose richieste non ne abbiamo avuta nemmeno una. La vediamo nerissima, non ci sono spiragli che possano farci tendere all’ottimismo, e pensiamo che difficilmente la Fossa starà fuori un altro anno: due anni di seguito come questo il gruppo non se lo può permettere, i singoli non reputano sia fattibile. Quindi, se in estate, nei tempi giusti, non verrà data una soluzione ai problemi Fortitudo, non escludiamo la possibilità di chiudere. E’ una possibilità: non sarebbe un dramma, ma se pensiamo a cosa ha fatto questo gruppo in 40 anni, si vive lo stesso ma dispiacerebbe.
Per radio ha parlato anche l’avvocato Federico Dettori, presidente dell’Associazione “Per Amore solo per Amore”. Anche lui è stato molto critico nei confronti di Giulio Romagnoli:
Novità purtroppo ne ho poche, e le stiamo aspettando tutti, credo che non ci sia nulla di nuovo rispetto a settimana scorsa, e che si sia un po' aspettando. Cosa, però, non si sa bene, la notizia vera della settimana scorsa è che nessuno ha chiesto la wild card, e credo questo squarci un velo su tante chiacchiere che sarebbe il caso di smettere di fare. Perchè non wild card? A Romagnoli, perchè è data a società che hanno sedi in capoluoghi dove non ci sono società professionistiche. Ma chi ha voluto parlare di questa storia da settembre ha solo voluto gettare fumo negli occhi. Romagnoli ha una sola società, Pall. Budrio, e dove avrebbe dovuto dichiarare di giocare? A Budrio, avrebbe fatica a dire “Paladozza”, pure con il fallimento o lo sfratto di Sacrati, perchè l'ordinanza dice che Budrio può subentrare a Sacrati solo fino a fine stagione, e poi serve un club a livello professionistico.
Sacrati non aveva i requisiti, essendoci la Virtus in Serie A, ma il tema è un altro: ad entrambi, della A3, non interessa, la motivazione per cui Sacrati è vivo e può rimanere vivo, è legata a fare un A2.
Paladozza ? Secondo me è situazione di mare calmissimo, se qualcuno non muove, e gli unici possono essere i tifosi che si scocciano, non si muove nulla. Speriamo che Romagnoli abbia il coraggio di spiegare il suo progetto di minima, poi i tifosi si esprimeranno. Credo che sia il momento di uscire dalle ipotesi attuali. Romagnoli pensa di scindere in due Budrio per far giocare la Fortitudo con una nuova affiliazione con lo stesso titolo sportivo di Budrio: può piacere o non piacere, ma così. Altrimenti, cannibalizzare una nuova società, farla sparire dal mondo sportivo, prenderla e chiamarla Fortitudo. E’ il momento che Fossa, Associazione e tutti i tifosi si confrontino su queste due scelte, fermo restando che Sacrati resta un ostacolo importante. Purtroppo, finora il progetto SG-Romagnoli non si è visto, a meno che non si parli solo di questa scissione. Tutto il resto interessa poco. Atto dovuto/atto doveroso? Definizioni che di giuridico hanno poco. Il primo è che se il Comune non compie quello che deve compiere, fa una violazione di legge. Il secondo ha più a che fare con la morale, e se non lo compi non ci sono violazioni. Se lo sgombero è “doveroso”, non è che se non avviene si viene meno ai propri compiti.
Enrico Faggiano - Bruno Trebbi