Massafra: Castiglia si dimette, la società nelle mani del Sindaco

30.07.2010 19:32 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: Ufficio Stampa GS Basket Massafra
Massafra: Castiglia si dimette, la società nelle mani del Sindaco

Così il presidente del G. S. Basket Massafra Nino Castiglia ha aperto la conferenza stampa di stamattina. Una decisione sofferta, ma maturata “perché il progetto è fallito: avevamo chiesto alla città di fare gioco di squadra sin da dopo la promozione in serie A dilettanti, ma questo gioco di squadra non c'è stato e siamo rimasti soli, oltre che stanchi”. Per questa la scelta è chiara: “Lascio il titolo della squadra al sindaco, sperando che si trovi una soluzione.
Altrimenti sarà una grave perdita per la città. Perché il basket è ormai qualcosa di importante, oltre a essere la migliore realtà maschile della provincia. Perderlo è grave, ma è un rischio che esiste. A me dispiace deludere i tifosi che in questi due mesi sono stati molto vicino a noi, dispiace per tutti. Anche per me, che dopo quasi dieci anni lascio. Non lo farò, però, senza ringraziare tutti quelli che sono stati con noi, i dirigenti che da anni fanno gruppo, gli sponsor e in particolare Antonio Albanese della Cisa che anche per quest'anno avrebbe garantito il suo impegno”. Castiglia lascia “ma spero che il sindaco riesca a risolvere la vicenda. Il nostro progetto non mi è sembrato condiviso dalla città: quando nei giorni scorsi alla convocazione del sindaco di quaranta imprenditori hanno risposto in cinque peraltro tutti già da anni impegnati al nostro fianco, ho deciso che sarebbe stato meglio lasciare. Per il bene del basket e della città siamo pronti anche a passare la mano, ma da oggi il titolo è a disposizione del sindaco”. Ha preso la parola anche il vicepresidente Mino Miola: “Dopo vent'anni lascio anche io, perché siamo quasi stati presi in giro: chiesi, dopo la promozione, di non lasciare solo la società e invece in due mesi nulla è cambiato. E anche chi ha fatto promesse non le ha mantenute. Dopo l'incontro convocato dal sindaco a cui hanno risposto in pochissimi ci è stato chiesto di temporeggiare per 48 ore, che sono passate senza alcun contatto. Vuol dire che nessuno vuol farsi carico della passione della gente, che c'è chi vuol togliere il sorriso ai giovani. Sono offeso da chi ha detto: “Cosa vogliono da noi?”. Perché la società non è nostra, ma della città. E alla città dovevano rispondere”. In chiusura Peppe Semeraro, diesse del Massafra: “Anni fa, quando la società stava crescendo, con i soliti amici innamorati della pallacanestro chiedemmo aiuto e, indicando Nino Castiglia come nostro amico, abbiamo visto giusto. Siamo andati, con lui, forse anche oltre le aspettative fino ad arrivare alla serie A dilettanti. Può essere un errore arrivare così in alto? La città sembra non aver capito il patrimonio che ha, ma gli amanti della pallacanestro come noi, che da una vita operiamo solo per passione, non vogliono chiudere. Faremo di tutto per tenere in vita la società, non vogliamo arrenderci: dobbiamo trovare la strada giusta, magari ancora con Castiglia. Ma oggi va riconosciuto a lui un grande atto di coraggio prendendo questa decisione”. Ora tocca al sindaco di Massafra, Martino Tamburrano.

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