Il ministro Abodi dà uno schiaffo ai presidenti poltronisti del CONI

Acque agitate all’ultimo Consiglio nazionale Coni del 2023. La causa è stata la presentazione di un documento che certifica il via libera definitivo da parte dell’Autorità vigilante al nuovo Statuto che contiene i principi informatori: regolerà le prossime elezioni dei presidenti e degli organismi sportivi delle federazioni che ne fanno parte nell'autunno 2024. In particolare hanno colto di sorpresa una serie di "auspici" del ministro per lo Sport Andrea Abodi che, presente a Palazzo H, ha sintetizzato: «Uno dei due vicepresidenti deve essere di genere diverso rispetto al presidente. Un secondo vicepresidente dovrà essere un under 35». E anche: «Bisognerà puntare sulla transizione digitale».
Contrari a prescindere. Un brusio si è alzato nel Salone d’Onore del Coni durante l’intervento del ministro, e il dibattito che ne è scaturito è stato un fiume di reazioni negative, tutte a senso unico. Presidenti all'unanimità schierati contro ai «principi belli ma di dfficile attuazione», per usare le parole del numero uno Fise, Marco Di Paola. «E meno male che si parlava di autonomia dello sport», il commento di Petrucci, presidente della Federbasket, che ha poi chiuso la porta: «Io queste norme non le voto, imponetele pure se volete», opinioni raccolte da Tuttosport. Ricordiamo che proprio il presidente della FIP, qualche giorno fa, aveva dichiarato di non ricevere compenso per la posizione occupata in via Vitorchiano ma piuttosto dalla poltrona occupata al Consiglio Nazionale. L'auspicio a un dialogo formulato dal ministro Abodi è stato per adesso respinto.