Biella, se il basket sparisce, addio a un milione e mezzo di euro

BIELLA - Un milione e mezzo di euro all'anno. Secondo uno studio riportato dal www.chivuolesserewssoblu.it, è quanto perderebbe la città se Pallacanestro Biella dovesse sparire. «Ne avevamo già parlato al Workshop di giugno alle Betulle» spiega Marco Aloi, direttore commerciale di Pallacanestro Biella «e sono cifre persino sottostimate, perché manca tutto l'indotto indiretto legato al basket». Il futuro di Pallacanestro Biella non è mai stato così in bilico, ma è proprio ora che tutti devono fare un passo in avanti: «Non chiediamo interventi straordinari» continua Aloi. «Sappiamo che il momento economico è grigio. La famiglia Angelico da sola non riesce più a proseguire, serve quindi una rete di aziende, che partono dal territorio ma arrivano anche fuori, capace di garantire una base utile per portare avanti questo progetto. Quando abbiamo toccato il punto più alto della nostra storia, con le semifinali scudetto, abbiamo avuto alcune realtà che ci hanno voltato le spalle e le abbiamo sostituite con nuovi investitori, come Randstad, Meta Energia, MG.K Vis, FedEx, Vodafone, di carattere nazionale e internazionale. Abbiamo consentito a queste aziende di fare business nel territorio, il nostro intento è consolidare questa rete di rapporti per rilanciare il progetto». Su www.chivuolessererossoblu.it si legge come si è arrivati a calcolare la cifra di un milione e mezzo di euro: «L'attività della prima squadra significa un buon numero di persone che vivono a Biella, tra tecnici, giocatori e relative famiglie. Quindi una discreta cifra in affitti: oltre 200mila euro, in un momento in cui il mercato immobiliare in città è ai minimi storici. Non basta: vivere qui vuol dire anche contribuire al buon funzionamento del territorio con le imposte locali, come tassa rifiuti, forniture d'acqua e allacciamenti alla fognatura, per esempio. Aggiungiamo altri 80mila euro. Che, sommati al saldo della gestione del Lauretana Forum (125mila euro lordi dal Comune a Pallacanestro Biella, bilanciati dai circa 70mila euro che il Comune incassa dall'impianto fotovoltaico montato sul tetto), portano il comparto pubblico (anche se con enti differenti) a essere in attivo, nella voce di bilancio legata al basket di vertice. Se invece si somma l'attività giovanile, il segno più per gli enti pubblici cresce ancora: per far giocare i ragazzi, dal minibasket all'Under 19, servono palestre, e per averle si paga l'affitto. Ecco altri 60mila euro l'anno restituiti al territorio». C'è poi tutto il discorso relativo unicamente alla squadra di serie A, che «durante il campionato, viaggia per 15 volte e, per altrettante, riceve una squadra ospite: fanno un po' meno di 150mila euro tra biglietti pagati all'agenzia viaggi locale e i conti che le squadre ospiti saldano agli alberghi biellesi che le accolgono». Pallacanestro Biella però non è solo "sul campo", ma anche fuori: «L'attività complessiva ha bisogno di numerose persone tra impiegati, collaboratori, allenatori e istruttori delle giovanili: sono posti di lavoro, pari a 350mila euro. Non basta: ci sono altri posti di lavoro indiretti, tra professionisti, fornitori a vario titolo, studi medici, venditori di arredo o elettrodomestici, agenzie grafiche e di creatività. E a bilancio, con il meno nella contabilità rossoblu e con il più per quella di Biella, ecco altri 350mila euro. Aggiungiamo anche una cifra un po' meno locale: i 300mila euro da mettere in conto per bollette assortite, tra telefonia, connessioni internet, gas, energia elettrica. E sommiamo ancora la gestione dei conti correnti che amministrano il patrimonio della società. Che costano, sotto forma di spese e interessi. Il dato è difficile da quantificare. Ma ricade in qualche modo nuovamente a vantaggio di Biella, visto che Pallacanestro Biella ha rapporti solo con le due banche del territorio». Infine, una parte di quell'indotto indiretto cui faceva riferimento Aloi: «Da calcolare c'è il numero di persone che ogni domenica passa agli Orsi (e magari da un negozio) prima della partita o da una pizzeria, da una focacceria, da un ristorante, subito dopo. Un esempio reale? La famiglia valdostana e tifosa, papà, figlio e nuora, scesa a Biella per la partita contro Bologna: alla sirena finale, come hanno raccontato su "La Tana degli Orsi", il forum dei tifosi, hanno festeggiato la vittoria con un piatto di tortellini di Giovanni Rana al ristorante monomarca del centro commerciale. Muore Pallacanestro Biella? Contate tre coperti in meno dalla Vallèe. E chissà quanti altri da più vicino. La somma complessiva dell'indotto, tra tutto, raggiunge il milione e mezzo l'anno».
NICCOLÒ MELLO
EMILE MARTANO