Ancora senza pace il palasport di Vigevano

05.04.2011 17:54 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Ancora senza pace il palasport di Vigevano

Il nuovo palazzetto di Vigevano, impianto in cui sinora si sono giocate solo due gare di play-off della scorsa stagione di LegAdue, continua a far penare. Politici e tifosi non sembrano avere pace nel giudicare l'enorme cattedrale nel deserto che sorge alla periferia occidentale della città lomellina. Ieri sera si è tenuta un'importante riunione tra Comune, Provincia (enti che sono proprietari dell'impianto) e l'unica società che è rimasta interessata alla gestione dell'impianto, la Crashmind. Nel corso dell'incontro sono infatti emersi ulteriori problemi tecnici che, se da una parte non vincolano l'agibilità del palazzetto dello sport (ottenuta il 31 marzo scorso, ma ancora con piccole prescrizioni per lavori elettrici non conformi a quanto richiesto), dall'altra devono essere sistemati prima di poter passare la mano al futuro gestore. Dal punto di vista formale, quindi, non emerge alcun problema per la Crashmind, ma solo degli ulteriori lavori che andranno svolti prima dell'affidamento. La riunione, quindi, è stata aggiornata al 14 aprile. Dopo oltre 5 anni dalla posa della prima pietra, il palasport non è ancora apribile: un enpasse vergognoso e che sembra indegno soprattutto per le attese dei vigevanesi. Chi dovrà svolgere questi piccoli lavori? Se riguardano errori svolti dalla ditta che ha realizzato l'impianto, questa dovrà sistemarli a propri spese (ai sensi del Codice Civile), ma il tempo passa inesorabilmente. Oltretutto, se anche un gruppo volesse portare una società di pallacanestro di alto livello a Vigevano si ritroverebbe a dover fare i conti con un palazzetto che esiste solo sulla carta. Di che lavori si tratta? Pare che siano molti, ma tutti di piccoli conto (ma alla fine con un esborso importante). E non si tratta di quanto tutti immaginano: niente impianto elettrico da rinforzare e niente parete a separare i vari "moduli" dell'impianto di via Gravellona. Questi problemi, per altro facilmente visibili, spetteranno al futuro gestore.