Sandro Gamba "Olimpia, il problema è tattico chi non funziona va tagliato"

Sandro Gamba "Olimpia, il problema è tattico chi non funziona va tagliato"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Sandro Gamba torna ancora una volta con le sue considerazioni sull'Olimpia Milano e la pallacanestro dalle colonne dell'edizione milanese de La Repubblica, come sempre di martedì. Ecco il suo intervento.

"E adesso? Continuerà questa emorragia o basta così? Bisogna fare molta attenzione a non prendere sotto gamba questa sequenza negativa di risultati e l'effetto che potrà avere sugli umori milanesi. L'entusiasmo che aveva portato lo scorso scudetto, le aspettative generate dalle ultime due ottime campagne di Eurolega, sembrano ormai lontanissimi.

L'Olimpia la sua gente la deve tenere calda, attaccata. Non deprimerla. È un attimo a perdere per strada appassionati, e poi è dura recuperarli. I problemi di gennaio non sono nuovi. Le difficoltà le abbiamo viste tutti fin dall'inizio della stagione. A volte superate con pazienza, con carattere, con cuore. Abbiamo gioito per rimonte importanti, penso proprio alla coppa, ma appunto rimonte: situazioni da rovesciare in serate che stavano già andando male.

All'inizio puoi pensare: manca l'allenamento, il rodaggio, serve tempo. Dopo puoi dare la colpa agli infortuni. Ora è evidente, il problema è tattico. L'attacco ha poca potenza: si procura pochissimi tiri liberi, per esempio. Non ha cambio di ritmo, eppure fa le cose migliori quando può distendersi in velocità. E, cosa stranissima per una squadra di Ettore, pochi buoni passatori.

Non è questione di aver disciplina negli schemi e nelle esecuzioni. Questa squadra ci prova ma non riesce. Ci sono giocatori che non hanno il calibro sperato in estate, lo abbiamo capito. A Milano, dalle tribune del Palalido, una volta li chiamavano i minga bun. I nomi erano buoni, e qualcuno è via via sparito. Messina è sempre stato un maestro nell'assemblaggio, nella costruzione di una squadra, nel mettere insieme caratteristiche diverse.

Quest'anno finora non è riuscito. Ha provato a sopperire con l'insegnamento in palestra, ma lì ci vuole elasticità mentale da parte dei giocatori: non l'ha trovata. A questo punto, con le ambizioni europee venute meno, con gli obiettivi ridotti, credo sia il caso di valutare i dieci­/dodici giocatori da portare fino in fondo alla stagione, e di tagliare gli altri.

Non è mai una decisione semplice, ci devi pensare bene e io credo che all'Armani lo stiano facendo da un po'. Via gli scontenti, i depressi, chi gioca poco, chi gioca male quando viene provato. Sarà un bene per loro - magari in un altro contesto tecnico e ambientale torneranno a fare faville -­ e meglio per chi resta. Perché comunque Milano ha il dovere di provare a vincere ogni anno. Il materiale è ancora buono. La messa a punto va fatta adesso."