Beatrice e Roberto Chiari: passione generazionale per arbitrare basket

Beatrice e Roberto Chiari: passione generazionale per arbitrare basket
© foto di SAVINO PAOLELLA

L'esordio di una coppia arbitrale molto "particolare" nel campionato di serie C femminile in Veneto è stata l'occasione per Ubaldo Saini della Tribuna di Treviso di raccontare una storia bella e quasi deamicisiana, visto che i protagonisti sono padre e figlia: si tratta di Roberto e Beatrice Chiari. 

Del padre, 450 partite arbitrate in serie A, e del suo mestiere c'è poco da aggiungere a una carriera brillante che lo ha visto anche internazionale di grande spessore. Della figlia 18enne, ex giocatrice a Ponzano e adesso lanciata nella nuova avventura sulle orme di papà, c'è l'augurio che possa fare altrettanto bene.

Ma quello che ci interessa oggi è raccontare di questo esordio, con le parole di Roberto Chiari: "La partita era Conegliano­Virtus Venezia. A dire il vero era già capitato altre volte, un paio di anni fa, ma era la prima volta con i "grandi". Diciamo che la pandemia ha un po' sparigliato le carte, avevamo diretto solo un match di under 14 assieme, poi sono state sospese tutte le attività e anche solo avere il certificato medico per l'idoneità è diventata un'impresa".

Emozionati. "Entrambi, anche se in modo diverso. Per me, più che per il match, è stato emozionante essere in campo con lei. Beatrice invece era molto tranquilla, e se l'è cavata davvero bene." 

Tutto da sola. "Beatrice ha fatto il corso per diventare arbitro in maniera totalmente autonoma, senza dirmi niente. È stata davvero una sorpresa, sono stato molto orgoglioso del percorso che ha fatto. 

Sembrerà strano, ma tra di noi non parliamo di arbitraggio. Guardiamo insieme le partite, lei conosce tutto delle squadre NBA e di EuroLeague, ma non le do consigli, cerco solo di essere un buon esempio.

Diciamo che ho un atteggiamento da drone, lei deve essere libera di fare il suo percorso con i suoi istruttori federali. Può essere un fardello pesantino avere a che fare con papà "ingombrante", e non voglio in alcun modo che abbia trattamenti di favore perché è la "figlia di Roberto Chiari".