NCAA, svolta storica: così i College potranno iniziare a pagare gli studenti-atleti

24.05.2024 13:20 di  Iacopo De Santis   vedi letture
NCAA, svolta storica: così i College potranno iniziare a pagare gli studenti-atleti
© foto di Jacob Rice / Unsplash

Svolta storica nel basket universitario. Secondo Dan Murphy e Pete Thamel di ESPN, la NCAA - e le sue cinque conference: ACC, SEC, Big Ten, Big 12 e Pac-12 - hanno concordato un accordo multimiliardario per risolvere tre casi antitrust federali. Una mossa che permetterà, di conseguenza, alle varie università di pagare direttamente i propri atleti-giocatori. La NCAA pagherà infatti 2,7 miliardi di dollari in 10 anni di danni sia agli attuali che agli ex atleti. Coloro che hanno giocato al college dal 2016 hanno diritto a una parte di questi soldi, ma i termini dell'accordo stabiliscono che gli atleti non possono citare in giudizio la NCAA in future cause antitrust. 

Secondo ESPN, con il patteggiamento le università e l'NCAA evitano di andare in giudizio, dove in caso di sconfitta avrebbero potuto essere chiamati a risarcire danni per oltre 4 miliardi di dollari, cosa che gli esperti legali consideravano probabile. L'accordo  di patteggiamento in particolare dovrebbe risolvere tre importanti cause antitrust contro l'NCAA che comportano la minaccia di danni miliardari, un colpo che paralizzerebbe l'organizzazione fondata nel 1906 che supervisiona circa 500.000 atleti all'anno in decine di sport.

Nel pratico, con questa svolta storica i giocatori potranno incassare soldi attraverso un modello di revenue share. "Secondo quanto riferito, le scuole aderiranno a un piano di condivisione delle entrate che consentirà loro di distribuire fino a 20 milioni di dollari all'anno ai loro studenti-atleti. La condivisione delle entrate non dovrebbe iniziare prima dell'autunno 2025". 

Cosa comporta questo? La NCAA ha dovuto fare i conti con un serio rischio di crisi tra il 2020 e il 2021. La mancata compensazione dei giocatori ha portato alla nascita di nuove opportunità molto remunerative per le giovani promesse della pallacanestro statunitense e non. Sono nate il GLeague Ignite Team - che dalla prossima stagione non esisterà più, ma che negli ultimi quattro anni ha pagato milioni di dollari giovani di 18/19 anni mentre li accompagnava verso il Draft NBA come Scoot Henderson dei Portland Trail Blazers - ma anche l'Overtime Elite, una lega privata nella quale hanno giocato, per esempio, i due fratelli Thompson, Amen e Ausar, oggi entrambi nella NBA e già ben stipendiati prima del loro arrivo. E ancora il progetto giovani della NBL australiana.

In risposta a tutto ciò e per evitare una grave crisi, dal 2021 la NCAA ha permesso ai propri studenti-atleti di iniziare a guadagnare soldi attraverso dei contratti di sponsorizzazione chiamati NIL. Una decisione che ha funzionato e ha permesso al basket collegiale di mantenere un buon nucleo di talenti anno dopo anno. Ora, con 20 milioni a disposizione, i college potranno anche pagare direttamente i giocatori. Quanti soldi girano tra le università americane? Basti pensare che nel basket NCAA il coach di Kentucky John Calipari è pagato 8.5 milioni a stagione, secondo dietro Bill Self di Kansas a quota 9.6 milioni a stagione. Per intenderci, ci sono coach nella NBA - come Darko Rajakovic a Toronto o Will Hardy a Utah - che ne guadagnano la metà, forse.