Perché l'espansione NBA potrebbe essere congelata per il momento

Perché l'espansione NBA potrebbe essere congelata per il momento

Vent'anni dopo l'ultima espansione della NBA, con l'ingresso dei Charlotte Bobcats nel 2005, le voci su nuove franchigie si sono intensificate, specialmente con la recente crescita della lega. Ma il sogno di vedere nuove città nel panorama NBA sembra destinato a rimanere tale per il prossimo futuro. Un report di David Aldridge e Mike Vorkunov di The Athletic rivela che l'entusiasmo tra i proprietari per un'espansione è "non travolgente". Il motivo principale? Il monumentale accordo da 76 miliardi di dollari per i diritti mediatici, che prenderà il via la prossima stagione e durerà 11 anni. I proprietari preferiscono incassare e spartirsi questa enorme torta finanziaria tra le 30 squadre attuali, piuttosto che diluirla con l'arrivo di nuovi partner. Nonostante il richiamo di città come Seattle – ancora segnata dalla perdita dei SuperSonics nel 2008 – e Las Vegas, sempre più un hub per lo sport professionistico, la prudenza economica domina. Il desiderio di massimizzare i profitti derivanti dai nuovi accordi televisivi supera, almeno per ora, la spinta verso l'allargamento della lega.