NBA - Alex Caruso, la sbalorditiva arma anti-Jokic dei Thunder

Il duello a distanza tra Shai Gilgeous-Alexander e Nikola Jokic in gara 7 non viveva solo del passaggio alle finali di Conference, è stato anche il riflesso della corsa al titolo di MVP 2024-25, che non è stato ancora attribuito. E se il playmaker dei Thunder ha centrato l'appuntamento con 35 punti e 4 assist, per il pivot dei Nuggets la serata è stata molto più complicata. Il serbo aveva iniziato bene la partita con 7 punti, 4 rimbalzi e 3 assist nei primi 12 minuti, ma il resto della partita è stato più difficile grazie ad un deciso aggiustamento tattico da parte di Mark Daigneault. Ha mandato Alex Caruso alla stretta marcatura su Nikola Jokic. E nonostante i quindici centimetri e i quaranta chili di differenza tra i due giocatori, l'ex Laker ha svolto perfettamente il suo lavoro sull'MVP in carica. Jokic ha concluso questa partita con soli 20 punti, 9 rimbalzi e 7 assist mentre ha preso solo nove tiri (5/9). Ha eguagliato la sua peggiore prestazione in carriera nei playoff e i Nuggets hanno finito per perdere pesantemente. "È stato un lavoro difensivo davvero difficile quello su Jokic", analizza Alex Caruso in conferenza stampa. "Nikola fa così tante cose per coinvolgere tutti e influenzare il gioco. Ho cercato di rendergli le cose difficili. Voglio ringraziare i miei compagni di squadra che hanno fatto un ottimo lavoro aiutandomi perché da solo non avrei potuto fare nulla. Ma questo spiega perché la dirigenza di OKC mi ha portato la scorsa estate, è perché conoscono le mie qualità e sanno che posso aiutare i miei compagni di squadra. I ragazzi intorno a me mi aiutano molto perché si fidano di me."