Luka Doncic rivela cosa ha imparato da LeBron James sui Lakers

Luka Doncic rivela cosa ha imparato da LeBron James sui Lakers

La cessione di Luka Doncic ai Los Angeles Lakers da parte dei Dallas Mavericks è avvenuta quattro mesi fa, eppure domina ancora i talk show e i podcast in tutta la NBA. Doncic è apparso come ospite nel podcast "Mind the Game" con LeBron James e un'altra ex guardia dei Maverick, Steve Nash, dove ha parlato di com'è giocare con LeBron James a Los Angeles. "È fantastico, non ho mai giocato con un ragazzo come questo", ha detto Doncic. "Essere scambiato qui, a Los Angeles, è stato diverso, solo giocare con ragazzi come lui, è incredibile. Posso imparare così tante cose, prima di tutto fuori dal campo, solo cose che fa per essere pronto per la partita, e ovviamente, in campo, tutti sanno che tipo di giocatore è".

Nash ha poi chiesto se c'era qualcosa di specifico che ha sorpreso Doncic su LeBron James. "Prima di tutto, si è presentato dieci ore prima della partita, quella era la cosa principale", ha risposto Doncic, quasi incredulo. "Ero tipo, 'Cosa?' Sono entrato nell'arena e lui aveva già finito di allenarsi". Doncic ha ricevuto molte critiche dai Mavericks prima della trade e dai media durante i playoff per il suo corpo e la sua condizione. Avere qualcuno come LeBron James, che ha fatto un ottimo lavoro prendendosi cura del suo corpo come dovrebbe fare qualsiasi altro atleta, andrà ad aiutare a migliorare questi aspetti della vita di Doncic e lo renderà un giocatore molto migliore.

Anche LeBron ha offerto la sua opinione su Luka. A questo punto della sua carriera, James ha visto di tutto e ha fornito una risposta illuminante quando gli è stato chiesto cosa rende la guardia slovena così brava nel gioco del basket. "Gioca sempre al suo ritmo, ed è costantemente al suo ritmo", ha detto LeBron James a "Mind the Game". "Non è mai stato un gioco del tipo: 'Potresti velocizzarmi. Lui può velocizzarmi. Questo ragazzo più grande può essere più fisico. Il ragazzo più piccolo potrebbe venire sotto di me. Si muove al suo ritmo, e non è mai stato su un parquet dove ha permesso a qualcuno di dettare quella che avrebbe dovuto essere la sua posizione in campo. È sempre stato il contrario".