Kawhi Leonard vuole giocare back-to-back, ma i Clippers lo "proteggono da se stesso"

La superstar dei Los Angeles Clippers, Kawhi Leonard, è spesso finita nel mirino delle critiche per la sua assenza in molte partite e per non aver disputato gare consecutive. Tuttavia, l’allenatore Tyronn Lue ha chiarito che la decisione non dipende solo dal giocatore. Durante il podcast Club Shay Shay, Lue ha rivelato che è la stessa organizzazione dei Clippers a impedire a Leonard di scendere in campo, sottolineando il duro lavoro che l’atleta compie dietro le quinte per essere pronto. “Mi dispiace per lui, perché tutto il lavoro che fa, lo vediamo ogni giorno”, ha detto Lue, evidenziando quanto sia faticoso per Leonard anche solo essere disponibile per giocare.
Secondo Lue, Leonard spesso cerca di superare i propri limiti, ma è lo staff tecnico e medico a doverlo proteggere da se stesso.
Il coach ha spiegato che il sei volte All-Star vorrebbe giocare anche nei back-to-back, ma la squadra ha osservato una tendenza che li ha portati a essere cauti. Anche Stephen Curry, stella dei Golden State Warriors, ha affermato che i giocatori non desiderano restare fuori, ma sono le squadre a voler preservare i propri talenti. Nel caso di Leonard, la frequenza degli infortuni ha spinto i Clippers a gestirlo con estrema attenzione.
Dal suo arrivo nel 2019, Leonard ha disputato solo 266 delle 472 partite di stagione regolare disponibili. Ha saltato le prime 34 gare della stagione 2024-25 a causa di un infortunio al ginocchio destro, e solo il 5 e 6 aprile ha giocato il suo primo back-to-back contro i Dallas Mavericks. La decisione è arrivata in un momento cruciale, con i Clippers impegnati nella corsa ai playoff. La gestione prudente del suo stato fisico riflette la volontà della franchigia di preservare il suo valore, anche a costo di sacrificare la continuità sul parquet.