Sacripanti: "siamo finalmente al completo, con Sassari ci sarà bisogno"

Sacripanti: "siamo finalmente al completo, con Sassari ci sarà bisogno"

Stefano Sacripanti ha incontrato i giornalisti alla vigilia della difficile trasferta della sua Cantù in casa del Banco di Sardegna: “Abbiamo ricominciato gli allenamenti per preparare la partita di Sassari. Ci siamo tutti con Cusin che ha ripreso mercoledì e Uter che stiamo gestendo per i problemi alla caviglia. Per la prima volta siamo stati al completo da molto tempo a questa parte. Questo ci ha consentito di avere due giorni per preparare un match contro una formazione che mercoledì ha mostrato le sue potenzialità distruggendo Oldenburg, grazie a una partenza di livello altissimo e a percentuali al tiro strepitose”. Pino, puoi descriverci la formazione di coach Sacchetti? Credo che il Banco abbia quasi due squadre all’interno dello stesso gruppo. Può cambiare molto a seconda che in cabina di regia ci sia Diener o Green e ha un pacchetto esterni con tantissimi punti nelle mani che comprende uno dei migliori giocatori degli scorsi campionati come Diener. Nel 4 può contare su Caleb Green, un elemento molto interessante, atletico, decisivo nella sfida di Eurocup, e su Sacchetti che è un’arma tattica davvero importante. Quello che prima faceva Bootsy Thornton, ora lo assicura Thomas che mette in campo grande fisicità, gioca in post basso e dà un contributo sostanzioso a rimbalzo sia in attacco sia in difesa. Sassari in serate come quella tedesca, quando tira con quelle percentuali, è praticamente infermabile. Ha un modo di giocare molto largo e aperto con tracce base identificabili, ma difficilmente contrastabili. Per noi si tratta dunque di una prova difficile. Troveremo un palazzo pieno e molto caldo e quindi non potremo permetterci di avere dei cali. Sarà fondamentale gestire i break cercando ovviamente di limitare quelli negativi. Servirà una prestazione fisica e atletica però anche con degli accorgimenti tattici rilevanti. Come pensi di limitare il contropiede dei sardi? Aldilà degli accorgimenti tattici penso che la chiave per non soffrire i contropiedi di Sassari sia avere un attacco equilibrato e senza spaziature sbagliate. Tutto parte da lì perché un buon attacco permette di avere un adeguato bilanciamento difensivo. Sotto questo aspetto, rispetto alle prime amichevoli in cui soffrivamo molto le transizioni avversarie, abbiamo compiuto dei miglioramenti notevoli. Domani ci servirà inoltre una particolare attenzione sui loro esterni cercando di distinguere cosa fanno nei primi secondi di azione. Dobbiamo costringerli a pensare e a giocare un po’ più a difesa schierata, senza regalare tiri aperti dopo pochi secondi, ma prestando molto attenzione agli accoppiamenti difensivi. Sassari è considerata una delle migliori formazioni del campionato. Quello di domani può essere considerato uno scontro diretto? Non credo sia possibile dirlo perché bisognerebbe aver già identificato il campionato in una certa maniera quando invece i risultati della prima giornata dimostrano il contrario. Brindisi, che è partita con il botto sconfiggendo Milano, era già stata protagonista di una prestagione di alto livello in cui per esempio aveva battuto Avellino di 40 punti. Caserta ha un atletismo incredibile e ha travolto Venezia su un campo dove vincere sarà complicato per tutti. Pesaro era indicata nei pronostici come la più debole e invece si è imposta ad Avellino. Questo campionato insomma mi sembra sempre di più equilibrato. La tua squadra a che punto è? Stiamo iniziando ad avere il roster al completo e quindi a trovare delle gerarchie e un modo di stare in campo. Credo che ci sia l’atteggiamento giusto da parte di tutti. Devo dire la verità: sono molto contento delle due partite che abbiamo giocato. Dopo una preparazione così difficile, con i due centri infortunati nella settimana prima del debutto, la mia squadra ha sempre condotto nella gara con Pistoia e ha avuto una reazione importante contro una formazione più avanti e organizzata di noi come quella degli Artland Dragons. E’ chiaro che, nella soddisfazione generale, il fatto di non aver saputo gestire i vantaggi ci dispiace, soprattutto in un campionato così difficile da interpretare.