Lega A - Vanoli, autocritica di Sacchetti: "Da Cantù una dura lezione, troppa euforia"

«Il giorno prima della partita abbiamo messo in scena uno dei peggiori allenamenti della stagione». Meo Sacchetti cerca di trovare una spiegazione alla debacle subita in casa dalla sua Cremona, travolta 77-96 da Cantù nell'anticipo della terza giornata, e qualche avvisaglia, lo ammette, c'era stata già in palestra. «Capita però che in questi casi la squadra poi reagisca e lo faccia proprio in un match di campionato. Stavolta non è successo» osserva il coach della Vanoli.

Sempre a rincorrere per tutta la partita, la Vanoli non ha mai dato la sensazione di poter riaprire una gara dominata dagli avversari, che hanno disputato la partita esattamente come avrebbero dovuto impostarla Ricci e compagni: tanta corsa, tanto contropiede e alte percentuali da tre punti, cosa che invece, ancora una volta, è stata uno degli aspetti più negativi della Vanoli, che ha sparato a salve con 6/26 dall'arco (ma 1/17 a fine 3° quarto). «Anche nelle altre partite abbiamo tirato male - rileva Sacchetti-. Ma questa volta abbiamo tirato malissimo. Questa però non può certo essere la nostra unica scusa Le partite si vincono giocando con aggressività, specie contro squadre che giocano bene come Cantù. Con un altro atteggiamento sono sicuro che la serata sarebbe stata diversa».

Zero aggressività, e lo dimostrano anche i numeri: cinque falli commessi nei primi 20', in particolare nel 2° quarto, quando Cremona ha subito il parziale 2-20 che ha virtualmente chiuso il match. «Questo fa capire meglio di mille parole il nostro modo di stare in campo. Merito a loro, ma grande demerito nostro».

Dopo due vittorie di fila, Cremona dunque torna con i piedi per terra: «Non so se i ragazzi si siano montati la testa o meno - la chiosa di Sacchetti-. Di certo questo ko deve essere per noi una dura lezione che ci servirà per capire quello che ci aspetta in questa stagione. C'era un po' troppa euforia nell'ambiente»