Italia - Banchero non arriva e Darius Thompson non è il piano B che serve

Team USA sta affrontando due grattacapi: la possibile firma di Joel Embiid con la Nazionale francese e quella di Paolo Banchero con consorella italiana. Se il primo dei due è un asset che sposta immediatamente gli equilibri e rende la Francia contendente alla pari per il prossimo Mondiale 2023, le performance del ragazzo di Seattle - che senza imprevisti sarà anche Rookie of the Year NBA a fine primavera - potrebbero incidere sui tornei futuri se l'Italia dovesse riuscire a costruire intorno a lui un gruppo davvero interessante.
Dopo aver depredato per decenni i migliori talenti europei e africani tra NCAA e NBA, al Convitato di pietra devono girare parecchio le scatole aver allevato due dei migliori giocatori in circolazione nel proprio ruolo e con le proprie caratteristiche negli USA per vederli andare ad arricchire il roster altrui. Meno male che ci sono i contratti pubblicitari fuori portata per i vari Santa Maria e Trainotti (che ci perdoneranno se non conosciamo i nomi dei corrispondenti manager francesi) a rimettere le cose al loro posto.
La FIBA quello che ti toglie da una parte te lo ridà dall'altra. Già. Perché se gli americani si potranno tenere sia la certezza dell'oggi che il talento di domani - casualmente sia Embiid che Banchero hanno affermato che alla questione nazionalità e relativi Mondiali ci penseranno solo alla fine della stagione NBA non fosse altro che per guadagnare tempo - a noi ci rimane la possibilità di poter intercettare qualche buon talento che non ha trovato spazio negli USA e si sta costruendo una bella carriera in EuroLeague.
Darius Thompson è uno di questi giocatori. A Brindisi, in un biennio, si è fatto due anni di crescita professionale ma anche sentimentale importanti, visto che poi è passato dal Lokomotiv Kuban per finire al Baskonia portando con se una moglie italiana, la brindisina Chiara Pacifico, che gli ha regalato la possibilità del passaporto tricolore. E lo renderebbe di fatto un probabile successore di Petruccelli per gli Azzurri come racconta stamani La Prealpina in un ruolo come quello di playmaker in cui, ahimè, siamo purtroppo ben rappresentati.
Detto che la cittadinanza italiana serve a Thompson più per garantirsi un posto di lavoro in Spagna (che ha la regola dei cinque comunitari e due soli americani nel roster) che per essere chiamato da Pozzecco (a quel punto costretto a giubilare... Spissu) rimane solo da ricordare tecnicamente che, come Banchero quattro in una Nazionale che di ottimi quattro ne ha a iosa (così avrà la scusa di non voler giocare cinque per le necessità nostrane), quello che occorre oggi all'Italia è un cinque fisico, atletico e intimidatore. Magari con punti nelle mani. Almeno Melli e Polonara ringrazierebbero.