Il vento dell'est che soffia sulla Mole: l'intervista a Taflaj l'esterno di Torino

Da Dulcigno in Montenegro, inizia la cavalcata di questo ragazzo classe 1998 ormai veterano dei parquet di mezza Italia. Coach Ciani può contare sulle qualità umane e tecniche del nazionale albanese che non si pone limiti.
23.11.2022 12:45 di  Emiliano Latino   vedi letture
Fonte: Emiliano Latino
Çelis Taflaj
Çelis Taflaj
© foto di Basket Torino

Dalle giovanili in Montenegro alle prime esperienze italiane con Pistoia e Bottegone sembra passata una vita: in cosa si sente cambiato in questi anni italiani?

“Sicuramente andare via di casa per vivere da solo a 15 anni ti aiuta e crescere più in fretta: In Italia mi sono trovato subito bene, fin dalla prima esperienza con Pistoia, dove mi accolto bene e mi hanno fatto sentire a casa mia. Questo mi ha permesso di creare relazioni speciali”.

Negli ultimi due anni tra Capo D'Orlando e Trapani sei stato protagonista di annate positive e adesso il salto con Torino: cosa si aspetta da questa nuova avventura all'ombra della Mole?

“Sono venuto a Torino per fare bene, divertendomi e giocando in una piazza incredibile: mi aspetto di fare bene e sono molto fiducioso”.

L'esigenza di un allenatore come Ciani per farti fare il definitivo salto di qualità: qual è il vostro rapporto e cosa le chiede quotidianamente?

“Ho veramente tantissimo da imparare dal coach Ciani, e credo sia la giusta persona con la quale fare il salto di qualità. Abbiamo un instaurato rapporto super, sia in palestra che fuori dal campo”.

Come procede il recupero dall'infortunio muscolare di quasi un mese fa?

“Molte bene, è stato un mese lunghissimo, ma ho fatto una buona riabilitazione grazie anche agli specialisti di Medica Lab, che mi hanno aiutato con la fisioterapia e la palestra. Lunedì sono rientrato in gruppo per i primi allenamenti sono veramente felice di poter dare nuovamente il mio contributo”.

Dove può arrivare Torino e quali sono i tuoi obiettivi personali?

“Non voglio pormi limiti, mi auguro di disputare una grande stagione e sarebbe un sogno vedere il Pala Gianni Asti pieno di tifosi”.

Raccontaci la città che sta scoprendo pian piano...

“È la città più grande in cui ho giocato, mi trovo molto bene, dalla cucina piemontese alle tante persone speciali che ho conosciuto”.