Lega A - La Sidigas non paga, segnali troppo forti di rottura ad Avellino

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Mario Canfora
Lega A - La Sidigas non paga, segnali troppo forti di rottura ad Avellino

Gli ultimi k.o. di Avellino, alcuni senza neppure lottare come domenica sera a Trieste, dove la squadra è uscita sconfitta di 46 punti, hanno lasciato intuire che ci fosse qualcosa di strano dietro quella sorta di sciopero bianco dei giocatori, in particolare degli americani. Il motivo è sempre lo stesso: ritardi nei pagamenti e situazione gestionale deficitaria, con un’organizzazione da club non certo di A per non dire altro. Non è novità, verrebbe da dire, perché il patron Gianandrea De Cesare (il proprietario della Sidigas, imprenditore che ama spostarsi sempre in elicottero, guidato personalmente) ha sempre avuto una gestione del club molto particolare, ridotta ai minimi termini come unità e con delle forme contrattuali inusuali per giocatori e staff tecnico, a cominciare dagli enormi bonus che hanno fruttato stipendi d’oro comunque sempre onorati. Solo che qualcosa, quest’anno, non sta andando per il verso giusto. E la situazione economica assume una criticità di primo livello. Ieri è stata giornata di scadenze per ottemperare ad alcuni adempimenti previsti dalla Comtec: ebbene, Avellino non ha pagato Irpef, Inps e Fondo Carriera di settembre e ottobre per 230mila euro. A partire da oggi ha 5 giorni di tempo per pagare e prendere solo un’ammenda che è di 2.000 euro al giorno. Oltre i cinque giorni si andrà con i punti di penalizzazione: -1 per ogni adempimento non effettuato. La situazione non è finita qui, visto che la società ha sei Bat pendenti e il mercato bloccato: sono quelli di Rich, Leunen, Lawal, Wells, Fitipaldo e Fesenko più sette lodi esecutivi fatti da vari agenti che reclamano le commissioni.