LBA - Fortitudo Bologna, Pavani "Avanti così da giugno non proseguiremo"

LBA - Fortitudo Bologna, Pavani "Avanti così da giugno non proseguiremo"
© foto di Fortitudo - Valentina Orsini

L'occasione per Christian Pavani di esternare le sue perplessità economiche relativamente al futuro della Fortitudo Bologna - finora qualche accenno che era stato ipotizzato non aveva trovato riscontro in società - è stata la presentazione odierna della maglia che lo sponsor Lavoropiù ha creato per il prossimo derby con la Virtus.

E il presidente della Fortitudo 103 ha delineato un futuro abbastanza nero, vista la situazione. Non tanto quella sul campo dove nonostante l'ultimo posto, ma in coabitazione con altre quattro squadre, la salvezza è ampiamente possibile e il bilancio di coach Dalmonte assolutamente positivo, ma dal punto di vista economico e societario.

Le sue parole come riferite dalla Gazzetta dello Sport: Dopo due stagioni sportive senza pubblico a causa del Covid, è difficile pensare di andare avanti per un club come il nostro se non interverranno cambiamenti importanti.

 Lo scorso dicembre noi e la Virtus abbiamo sottoposto alla Legabasket un piano di riforme per affrontare l’emergenza, altre società hanno fatto proposte anche diverse, qualcosa è stato discusso a livello di Assemblea (per esempio la questione delle licenze) ma il processo decisionale è troppo lento.

Siamo a marzo e le idee non sono ancora chiare. Invece bisogna accelerare e fare interventi molto profondi. Oggi posso dire che se a giugno ci troveremo ancora nella stessa situazione, con gli impianti chiusi al pubblico e senza una strategia, non sono sicuro che io e i miei soci proseguiremo nel percorso che abbiamo iniziato nel 2015 dovendo ripianare le perdite tutti gli anni.

Adesso quelle perdite sono sempre più forti. Potremmo lasciare ad altri ma da quando sono alla Fortitudo non si è mai fatto vivo nessuno per acquisirla. Non sarà una decisione di pancia, molto dipenderà dallo scenario generale e dalla riforme che si vorranno adottare. Qualcosa comunque va fatto. Così, ripeto, non si può più proseguire".