Per l’Olimpia Milano venerdì nero, per l’Olympiacos “Black Friday” di triple

27.11.2021 01:18 di Paolo Corio Twitter:    vedi letture
Larentzakis al tiro.
Larentzakis al tiro.
© foto di euroleague.net

Se ti trovi a Milano nel weekend del “Black Friday”, vuoi non approfittare di sconti e occasioni? Non sappiamo se quelli dell’Olympiacos abbiano in precedenza trovato il tempo di fare un mini-shopping per le vie della capitale della moda, ma di certo fanno man bassa di triple al Forum: 18 infilate su 33 tentativi, con un 12/16 che marchia l’inerzia della partita già all’intervallo (45-60) prima del 72-93 finale sull’Olimpia.

A riempirsi le borse più di tutti sono Dorsey (4/6) e Larentzakis (5/9), in quella che nell’ultimo quarto diventa anche una sfida personale con Rodriguez (che la perde con un misero 2/8) dopo un alterco che costa anche un tecnico al Chacho. Ma dalla lunga c’è gloria un po’ per tutti (a partire da Sloukas e Vezenkov), anche perché sul perimetro le porte della difesa dell’Armani si aprono a ripetizione proprio come quelle dei negozi del centro. Da subito fisicamente impegnata a proteggere il colorato contro i 218 cm di Fall (7 punti) e i muscoli di Martin (8, tutti nel secondo quarto), ai quali si aggiungono la proverbiale astuzia di Printezis (7) e nella seconda parte la presenza tattica di Jean-Charles (2, ma anche 5 rimbalzi in 8’), nel gioco dei cambi e degli aiuti l’Armani si ritrova infatti la maggior parte delle volte con la coperta corta oltre il fatidico arco.

Come sempre accade nel basket, quello che si patisce in difesa finisce per togliere smalto in attacco, con Shields (26 punti in 33’, top-scorer del match) che si ritrova a essere l’unica “punta” insieme con un Datome da 12 punti in 13’ (ma una difesa spesso in ritardo come quella di tutti i suoi compagni). Hall chiude invece con un miserrimo e inusuale tabellino da 3 punti in 25’ (e non solo perché ormai lo conoscono), Daniels ne mette 5 in 10’, Rodriguez 8 con in più 3 assist in 19’, ma anche con la pecca di farsi trascinare nel già citato e dannoso 1 vs. 1 con Larentzakis. Insieme con Delaney (8 punti, 2 assist), che paga lo scotto del rientro anche più del dovuto per la pessima serata di squadra, è da assolvere il solo Grant, chiamato in campo per 8” a fine secondo quarto per fare un fallo che in effetti commette: sarà che a noi piacciono quelli con lo spirito da soldato, ma il ragazzo - vista la serata - avrebbe probabilmente meritato anche qualche minuto in più. O forse coach Messina ha così voluto tutelarne l’autostima che gli sta facendo gradualmente costruire in Campionato (salvate il soldato Grant, insomma…). 

Ironia della sorte, malgrado lo sforzo profuso il venerdì nero dell’Olimpia travolge pure i suoi lunghi: encomiabile nel suo mismatch con Fall e autore di un’eccezionale stoppata su un McKissic proteso in schiacciata, Hines chiude con 5 punti e un solo rimbalzo in 23’; Melli rimane sul parquet per 30’, ma mette a referto più falli (4) che punti (2), anche se non risparmia una goccia di energia in difesa; Tarczewski imita il suo capitano (4 falli, 3 punti) e mette ancora una volta a rischio le coronarie di coach Messina nel secondo quarto quando sostituisce Hines e frana immediatamente su Larentzakis, che così non mette una tripla in più ma ne infila tre consecutivi dalla lunetta; Ricci è l’ombra del SuperPippo che ha fatto innamorare il Forum, con 0 punti e 2 rimbalzi in 15’. Non a caso nella conferenza stampa dopo il match l'allenatore e plenipotenziario milanese ha dichiarato di voler allargare con una mossa sul mercato il reparto dei lunghi... in attesa del rientro di Mitoglou e con buona pace di Biligha.

Viene allora da dire che la campagna di Russia ha lasciato i suoi segni: non è un’attenuante (perché le squadre di Eurolega sanno a inizio stagione di dover andare incontro a un simile “tour de force” e non a caso hanno roster oblunghi), ma una constatazione che invita a non drammatizzare. Perché quello che l’Olimpia ha fatto sinora ne certifica la possibilità di rimanere tra le big. Tra le quali ha di certo un posto anche quest’Olympiacos. (Paolo Corio)