L'Associazione dei tifosi del Partizan chiede le dimissioni immediate di Mihajlovic

L'Associazione dei tifosi del Partizan chiede le dimissioni immediate di Mihajlovic

Il clima alla Partizan è quello di una pentola a pressione: dopo la rinuncia di Željko Obradović, il Sodalizio dei Tifosi “JSD” ha pubblicato una nota durissima chiedendo l’IMMEDIATA e AMETACLITA (irrevocabile) dimissione del presidente Ostojа Mijailović.
Tono netto, rivendicazioni precise e un messaggio politico-sportivo: “Il Partizan non è un’azienda, ma il nostro club e il nostro rifugio”, scrivono, marcando la distanza da una gestione percepita come verticistica. Nel mirino anche le recenti modifiche statutarie del club, considerate una forzatura per blindare la leadership del presidente, mentre la tifoseria invoca trasparenza e responsabilità esclusiva in capo a Mijailović. Il passaggio su Obradović è inequivocabile: i tifosi augurano il “rapido ritorno” di Žoc, segnale della centralità del coach nella narrazione tecnica e identitaria del club.

La dichiarazione del JSD ribadisce di aver in precedenza chiesto le dimissioni dell’intero Consiglio, salvo poi cambiare rotta dopo il messaggio di Obradović e un confronto con la presidenza del club cestistico: ora la richiesta è circoscritta al presidente. Il testo rimarca rispetto e gratitudine per sponsor e membri dell’Esecutivo, invitati a restare uniti nel momento più critico per la storia recente della società. L’argomento giuridico emerge con chiarezza: viene citato l’articolo 64, paragrafo 3, della legge serba sullo sport, che consente di impugnare entro 60 giorni le decisioni di modifica dello statuto, qualora ritenute invalide. È l’annuncio di un’azione che non si consumerà soltanto sul piano emotivo, ma anche su quello normativo e procedurale.

Centrale anche l’appello alla responsabilità in vista del prossimo impegno contro il Bayern: ogni tifoso è invitato a evitare qualsiasi forma di violenza, proteggendo l’impianto e la squadra in una fase delicatissima. La tifoseria scandisce un calendario operativo: giovedì 4 dicembre la spiegazione dettagliata della linea, venerdì 5 dicembre l’avvio della raccolta firme per chiedere l’annullamento delle modifiche statutarie del club e la rimozione del presidente se non si dimetterà. Una strategia che combina mobilitazione, presidio dei valori e strumenti legali, cercando di tenere compatta la base sociale del club mentre il futuro tecnico resta in sospeso. L’eco di queste posizioni risuona nell’Eurolega, dove la stabilità della Partizan è tema di classifica e competitività.

Nel complesso, la nota del JSD fotografa una frattura profonda tra piazza e vertice societario: identità, statuto e guida tecnica convergono nello stesso punto di crisi. Il riferimento costante a Obradović è la misura di quanto il progetto tecnico sia stato simbolo e collante dell’era recente. Ora tutto passa dalla chiarezza istituzionale e dal rispetto delle regole: la richiesta di dimissioni, la via giudiziaria e l’invito alla non violenza segnano la linea del tifo organizzato. Le prossime ore diranno se la Partizan saprà trasformare questa turbolenza in una ripartenza, salvaguardando campo, pubblico e credibilità.