EuroLeague, il CEO Glickman sulle conference, Dubai e tanto altro

EuroLeague, il CEO Glickman sulle conference, Dubai e tanto altro

Durante un recente viaggio a Istanbul, in Turchia, l'amministratore delegato di Euroleague Basketball Marshall Glickman ha parlato a SSport circa le future Final Four, le attuali conversazioni dell'organizzazione con la FIBA e l'importanza centrale dei giocatori nella Turkish Airlines EuroLeague e nella 7DAYS EuroCup.

Glickman, che ha assunto il ruolo di CEO all'inizio della stagione in corso dopo due decenni come consulente di Euroleague Basketball, ha trascorso molto tempo ultimamente viaggiando per incontrare le parti interessate in tutto il continente. "Ho trascorso molto tempo da questa parte dell'Atlantico e ho imparato ad apprezzare la multiculturalità. Quindi cerco di abbracciare ciò che ci rende diversi, cioè che ogni gioco è importante, e la diversità culturale che abbiamo", ha detto Glickman.

Un'altra cosa che Glickman ha imparato a riconoscere è l'intricatezza del gioco europeo e come questo renda l'EuroLeague emozionante come in nessun altro posto. "È una cosa bellissima da vedere quando i giocatori sono in grado di eseguire lo schema e ottenere un tiro facile grazie a un movimento intelligente e ai tagli", ha detto.

In qualità di CEO, Glickman ha chiarito che uno dei suoi obiettivi principali è quello di migliorare l'economia dell'EuroLeague a vantaggio di squadre, giocatori e altre parti interessate, investendo nel prodotto per il bene dei tifosi. "Il motivo per cui sto cercando di far crescere l'economia della lega è che abbiamo più risorse con cui lavorare per migliorare. Si tratta di migliorare le condizioni delle persone e di rendere questa esperienza più appagante per tutti".

A questo scopo sono essenziali i giocatori, che oltre a essere i protagonisti del gioco sono anche partner dell'impresa. "I giocatori sono il nostro nucleo. I giocatori sono tutto per me. Ci tengo che siano partner e voglio che i giocatori capiscano che si tratta di una partnership".

Sulla possibilità di dividere la EuroLeague in conference, Glickman è molto chiaro. "Se possiamo tenere il format compatto, è la mia opzione preferita. Poi sono gli shareolders a decidere, vorrei trovare un modo che funzioni senza passare alle due conference".

Su Dubai. "Ne stiamo ancora parlando, è un affare complesso. Si parla di portare il basket in un territorio dove non esiste al di fuori di alcune accademy. Per il basket è un territorio vergine, hanno una bella arena e le persone coinvolte nei dialoghi sono davvero interessate. Ma dobbiamo procedere con calma. Se portiamo Dubai nel mix, probabilmente dovremmo escludere altre parti di Europa. Dare la prorità a Dubai rispetto a Londra o Parigi, direi di no. Vediamo comunque opportunità, perché è una regione dove non ci sono leghe professioniste, nonostante ospitino tante competizione importanti. Sicuramente è intrigante. Vedremo come andrà".