Vigevano ricorda la figura di Enrico Cremascoli

Ieri mattina a Vigevano presso la chiesa dell'Ospedale civile, si son dati appuntamento oltre ai famigliari anche tanti amici per dare l'ultimo saluto ad Enrico Cremascoli, 72 anni, milanese adottato a Vigevano, ex cantante in gioventù, ma diventato famoso per essere stato il proprietario del "mitico" Bar dei Mille, il covo dei tifosi del basket di Vigevano e non solo. Lì, per due generazioni si son dati appuntamento tutto il mondo del basket a cavallo dagli anni '70 e '80, dal presidente Coccia ad Aldo Giordani. Era la sede del Basket club Vigevano, da lui fondato insieme a sua moglie Adele, la "rossa", come simpaticamente la chiamava Mario De Sisti per i suoi capelli. Alle sue esequie Enrico aveva chiesto che non si facesse nessuna "pubblicità" (non sono l'omino della Michelin, andava a dire) e che l'attuale bar che gestiva fosse rimasto aperto, e così è stato. Aveva scritto e lasciato sul suo comodino anche un'altra richiesta, che la maglia regalatagli da Figo, l'accompagnasse nell'altra vita. Enrico aveva tre amori viscerali, l'Inter, la pallacanestro Olympia e Vigevano, gli piaceva andare controcorrente tutti tifavano per la Ferrari? Lui era per il biscione dell'Alfa. Ultimamente mi disse: "Sono più fortunato del Peppino (Prisco) ho avuto la fortuna di rivedere l'Inter campione del Mondo". Ora, ritroverà i suoi vecchi amici per chiacchierare di nuovo tenendo al guinzaglio "Gino" il suo fido beagle che non lasciava mai e soprattutto quel Claudio Malagoli ed Enzo Bertuol con cui alla sera preparavano lo scherzo da fare a qualcuno il giorno dopo, ricordo ancora quando la vittima prescelta fui io e riempirono completamente di neve l'interno della mia auto.