LBF Consiglio Direttivo: incredibili novità in arrivo...il colore delle maglie...

Pianeta Basket ha letto il verbale dell'ultimo Consiglio Direttivo della LBF, dal quale si impara molto e si ride anche un pò
19.04.2024 09:55 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
LBF Consiglio Direttivo: incredibili novità in arrivo...il colore delle maglie...

La situazione del basket femminile italiano è bruttina. Costi, giocatrici italiane sempre di meno, società che scompaiono, zero visibilità e nessuna idea dal Palazzo, Federazione e Lega, che davvero possa dare somigliare alla volontà di invertire la tendenza. Anzi. Più rimaniamo così e meglio stiamo così chi ha la poltrona se la tiene finchè proprio non raggiunge l’età nella quale non riesce nemmeno più a parlare. E qualcuno vorrebbe andare anche oltre però.

Ecco l’ultima decisione di Fip e Lega. “Il progetto sulla riforma dei campionati si attuerà nella stagione sportiva 2026/2027, in quanto verrà deliberato dopo le elezioni del nuovo Consiglio Federale, prevedendo la ripartizione in 3 serie: Serie A1 a 12 squadre, Serie A2 Gold a 12 squadre e Serie A2 Silver a 24 squadre suddivise in due gironi da 12 squadre.

Al fine di disputare il Campionato di Serie A1 a 12 squadre per l’anno sportivo 2025/2026, è stato proposto ed accettato, per l’anno sportivo 2024/2025 una promozione dalla Serie A2 e 3 retrocessioni dalla Serie A1.
A tal proposito è stato comunicato che con molta probabilità nell’iscrizione al prossimo campionato di Serie A1 ci potrebbero essere due defezioni, pertanto in previsione della riforma dei campionati, non è previsto il ripescaggio di squadre”. Omessi i nomi e quindi cambiate alcune parole, è il documento ufficiale nel quale tale proposta è stata lanciata ed accettata"
.

Una sola di positivo c’è: ci sono due anni perché questo avvenga e non qualche mese come sono solite le istituzioni della pallacanestro italiana di cambiare le regole in corsa. E forse la riduzione della serie A1 a 12 squadre, forse. Ma già la promozione unica dalla A2 alla A1 significa creare il panico nella serie cadetta, ridurre lo spettacolo e via dicendo con tutto quello che ne viene appresso.  Ed a proposito delle squadre che alla fine di questa stagione, sarebbero tre i nomi che circolano con insistenza. Addirittura potrebbe esserci una sorpresona ma per ora non c’è niente più che una sensazione giornalistica. Con buona pace di tutti. Ma con un evidente ennesimo fallimento del sistema che non può essere iscritto alla voce “crescita costante del movimento” come ama ripetere il Presidente della LBF, Massimo Protani.

Certo alcune società forse anche molte sono fallite o retrocesse o autoretrocesse per proprie responsabilità, ma sono un po' troppe negli ultimi 8 anni. Quindi bisognerebbe farci un ragionamento non derubricarle con un’alzata di spalle, specie quando si consentono ripescaggi discutibili e situazioni regolamentari insostenibili. Ma naturalmente i cattivi siamo noi che scriviamo queste cose perché vorremmo che la pallacanestro femminile avesse la dignità che merita. E null’altro sia chiaro.

Nella riforma “ufficiale” si parla di 48 squadre tra A1 ed A2 (A1 a 12, A2 Gold a 12, A2 Silver a 24). E da dove verrebbero fuori? Oggi sono 41, 13 in A1 e 24 in A2 cioè 41. E si fatica ad andare avanti, perché se due/tre squadre di A1 si autoretrocederanno, la stessa cosa potrebbe accadere in A2. Quindi da dove si prendono sei squadre in più (la A1 sarà a 12)?

Giusto per fare un ragionamento lineare, la WNBA per bocca della commissioner Cathy Engelbert ha annunciato che a breve ci sarà una espansione della Lega femminile americana che attualmente comprende 12 squadre. Alla fine di quest’anno si aggiungerà una tredicesima franchigia di proprietà dei Golden State Warriors che la gestiranno. Poi nel 2026 si arriverà a 14. Ed infine nel 2028 la lega femminile a stelle e striscie pensa di arrivare a 16 squadre. Lì dove le cose soprattutto sportive, si fanno bene, molto bene e con una certa facilità, ci vanno con i piedi di piombo avendo comunque un bacino di utenza superiore alle nostre 23mila e passa tesserate e con una capacità di attrarre giocatrici che è paragonabile a pochissime squadre europee, forse due o tre. Nonostante tutto questo, pensano di passare da 12 a 16 in quattro anni. La nostra Lega invece pensa di passare da 40 a 48 squadre in due anni?

Serve altro? Ah sì. Anche se in ambito privato- il documento dal quale ha preso spunto questo post e al quale Pianeta Basket ha potuto avere accesso, sarebbe riservato a pochissime persone – è davvero molto sgradevole leggere questo :” Per l’anno sportivo in corso verrà distribuito un contributo di Euro 1.000,00 a società per le trasferte disagiate, nello specifico alle 13 società di Serie A2 che hanno sostenuto la trasferta in Sardegna”. “Disagiate” le trasferte in Sardegna? So benissimo che sono viaggi spesso faticosi e costosi specie se fatti in bassa stagione con pochi voli e dunque con la necessità di incastrare tutto e sperare che non succeda nulla che ritardi andata e ritorno. Ma è l’uso della parola “disagiata” che trovo sconveniente non solo per un fatto formale, ma in questo caso anche di sostanza.

Esiste un’altra proposta che porterebbe la riduzione del numero delle squadre delle due serie a 32, più in linea con le reali possibilità del movimento. Ma ha bisogno di una spiegazione tutta sua e quindi ne riparleremo. Intanto domani le società presenti all’Assemblea Generale LBF saranno informate sulla questione del vincolo sportivo. E noi torneremo anche su quello.

E per chiudere questo quadretto, ecco la chicca. “In merito all’art. relativo a colore maglie e numerazione, al fine di uniformare la normativa sulle DOA e sui Regolamenti Lega, verrà introdotta la seguente dicitura: “Le squadre devono avere almeno due mute di maglie, una colore chiaro, preferibilmente bianco, l’altra di colore scuro. La squadra di casa avrà il diritto di scegliere il colore della maglia dichiarandolo all’atto di iscrizione al Campionato, la squadra ospite dovrà indossare la maglia di colore opposto. Se le due squadre si accordano, possono scambiarsi il colore delle maglie.”

"Oddio che notizia!" direbbe Verdone. Era ora che un Consiglio Direttivo si occupasse di una cosa di così alto…di così tanta…di così elevato….di così e basta!!!

Francesco Arrighi, su playitusa.com, spiega l’origine della questione maglia chiara/maglia scura:” Lo schema chiaro/scuro nacque per motivi eminentemente pratici, oltre che per quell’antico (e ormai defunto) concetto noto come “buon gusto”. La MLB iniziò ad usare le maglie scure in trasferta perché ad inizio novecento i giocatori avevano una-casacca-una in dotazione, e in trasferta non c’era tempo per lavarla. Così la si riutilizzava e, se il colore era scuro, lo sporco si vedeva meno (per l’odore invece ci si doveva arrangiare, ma pazienza).

La NBA voleva proporre uno sistema facile ed intuitivo, che è l’esatto opposto di quello seguito da NHL e NFL dove è la squadra in trasferta a vestire il bianco, ma, alla stessa stregua, creasse un meccanismo per riconoscere istantaneamente le squadre in campo e per capire quale delle due fosse la formazione padrona di casa. L’impatto visivo del “vecchio ordinamento” era più gradevole, perché le maglie bianche (solitamente meno belle e tendenzialmente meno portabili) venivano temperate dal richiamo coi colori del parquet (il famoso “verniciato”, il logo a centrocampo e le linee laterali), mentre la squadra in trasferta vestiva la propria uniforme più accattivante”. Poi le cose son cambiate con l’arrivo di uno sponsor che ha deciso altro. Ma questa è un’altra storia.