Stefano Mascio lascia Orzinuovi, dubbi sul futuro del titolo della Blu Basket

Stefano Mascio lascerà Orzinuovi. Già al capolinea il progetto avviato la scorsa estate, quando decise di lasciare Treviglio. "Ho seguito il progetto, ci ho creduto. Ma purtroppo ci ho creduto solo io. Delle difficoltà ci sono state, dovute dal mio arrivo così veloce. Ma non era nemmeno programmato e previsto. Ho già spiegato perché sono venuto via da Treviglio, il Comune aveva deciso di addebitarci cose non dovute e si era aperto il contenzioso. Si è chiuso a dicembre, invito a fare gli accessi agli atti e vedete come si è concluso. Inutile lo dica io, carta canta. Quindi è stato un arrivo ambizioso. Io ci ho creduto e avevo creduto che per la prima volta ci fosse qualcun altro insieme a me a condividere il progetto e fare i sacrifici insieme. Non c'erano i tempi per formalizzare tutto. C'era l'iscrizione al campionato da fare, e lo stesso è ora: entro il 31 maggio devo presentare iscrizione per l'anno prossimo".
E prosegue: "Questa cosa si sarebbe dovuta sviluppare con l'ingresso nel CdA di Zanotti come vice-presidente. Però per un motivo o per un altro non poteva entrare, doveva entrare nelle quote e questo non è mai avvenuto. In tre anni ho sempre puntato alla Serie A, cosa che io voglio. Si è parlato di altri progetti futuri ma solo a chiacchiere. Siamo arrivati a un certo punto e ha detto che non gli piaceva più ed è finita. Ci sono state delle scelte mie difficili, però Zanotti aveva messo tutti sul libro paga tutti i suoi ex collaboratori, che non hanno fatto un buon lavoro. Se si interviene, qualche problema c'è stato. Come la costruzione della squadra. Un play, nonché capitano, che giocava 40’ non consentendo a chi gli stava dietro di crescere e lo stesso capitano che si è quasi ammutinato dopo il licenziamento del coach. Cose inammissibili per un presidente. Ho fatto ogni scelta per il bene della squadra e della società".
L'uscita da Orzinuovi: "Il 31 maggio vanno presentati i documenti alla FIP e alla Lega per l'iscrizione, bisogna sapere in qualche campo giocare. Questo non è Orzinuovi, lo ha detto anche lui: "Vi piacciamo i nostri auguri". Loro faranno la loro Serie B. Diciamo che Zanotti si è ispirato a qualcun altro. Il codice FIP dove si sposterà? Mi è costato un accidente, non solo economicamente ma anche umanamente. Quello che è stato fatto a me l'anno scorso è indegno, e quello a Treviglio sono stati cannibali. Gli stavo antipatico già da subito: il primo anno da presidente andammo in Supercoppa, ebbi la prima discussione perché continuava a uscire uno striscione che non concepivo. "Odio Bergamo". Una volta lo sequestrai pure, e già da lì si accesero le discussioni. Io ho le mie idee, i miei valori, non cambio me stesso per lo sport. Quindi perché vado via? Che alternative ho? C'era un accordo per una fusione mai fatta. Fino al 2032 il palazzetto è di Zanotti, non del Comune. Non lo tira fuori nessuno da quel palazzetto. Quindi perché vado via? Se non mi viene rinnovato il contratto costruisco un palazzetto così dal nulla? C'era anche l'idea, ma se mi ritrovo anche un'altra squadra che mi fa concorrenza la vedo io. E poi: ora il 31 maggio cosa presento per iscrivermi nel mentre? Molti sponsor pensavano di sponsorizzare la prima squadra ma non è vero. Non hanno chiuso contratti con noi".
Futuro a Bergamo? Tornando sul codice FIP: "Vorrei dare delle anticipazioni, ma molte cose che si leggono non sono la verità. Come per esempio che io pensavo a Genova. Mai pensato a Genova, io dissi che mi sarebbe piaciuto molto la qualificazione alla Coppa Italia perché si progettava di giocare le Final Four a Genova, dove ho una sede. Per me portare la squadra a disputare la Coppa lì sarebbe stato un orgoglio. Ma da lì a dire che volevo andare a Genova... Ovvio che portare un progetto serio di A1 a Bergamo sarebbe un grande orgoglio - si parla di “Choruslife”, arena da oltre 5mila posti - però ora dobbiamo metterci sotto a lavorare. Abbiamo fatto delle valutazioni, e ancora non c'è niente di concreto. Ieri ho nominato un GM che ha già fatto un mese di consulenza, anche per una eventuale disfatta, che alla fine è avvenuta, penso che la prossima settimana verrà annunciato. Vediamo, ora dobbiamo - piedi per terra - fare i conti con le strutture. A Bergamo stanno costruendo un palazzetto ma devono ancora iniziare, è complicato. Sono valutazioni che stiamo facendo, dobbiamo presentare un progetto. Per me Gruppo Mascio è di Bergamo, siamo di Bergamo. Attualmente si parla di pensieri".