Clamoroso in Spagna: Real Madrid e Barcelona fermano le loro giovanili?

Ha dell'incredibile la notizia riportata questo pomeriggio da Marca: di recente il Real Madrid e il Barcellona hanno discusso della possibilità di eliminare le loro squadre giovanili. L'avvento del NIL - la possibilità per i college americani di pagare i giovani universitari centinaia di migliaia di dollari, in alcuni casi milioni - sta portando via svariati ragazzi dall'Europa, tanto che le sue superpotenze spagnole penserebbero a una drastica soluzione. "Ciò non significa che lo faranno, ma il fatto stesso che lo stiano prendendo in considerazione la dice lunga sulla gravità della situazione", scrive Marca. Storicamente, i due giganti del basket spagnolo hanno visto le loro stelle lasciare il campionato per trasferirsi nella NBA. Ora vedono i loro giovani talenti volare verso la NCAA, dopo averli fatti giocare in Liga Endesa o addirittura in EuroLega.
Kasparas Jakucionis l'anno scorso e Dame Sarr poco dopo sono diventati gli ultimi giovani giocatori ad aver lasciato il Barcellona. Ismaila Diagné, Jan Vide ed Egor Demin hanno lasciato il Real Madrid. E nessuno dei due club ci ha guadagnato. Anche Hugo González a Madrid è stato vicino all'addio con una proposta molto importante dalla NCAA, che ha però deciso di respingere. "I club investono in qualcuno che ha iniziato a giocare a 9, 10, 11 anni e che ora a 18 anni si ritrova con un assegno a sette cifre", le parole del Segretario Generale della FIBA Andreas Zagklis. Per dare un senso della misura, il già citato Demin, playmaker russo proveniente dal vivaio del Real Madrid, che ha giocato nella Brigham Young University e potrebbe essere nella Top 10 del draft NBA, si è guadagnato questa stagione grazie ai diritti NIL una cifra simile a quella di Facundo Campazzo al Real Madrid.
Per contrastare la fuga, la FIBA ha approvato l'obbligo di una Lettera di Autorizzazione per le giovani stelle che accedono alla NCAA, pensando ai college come entità professionistiche. "Ci deve essere il consenso del club e della Federazione da cui il giocatore lascia, e ci devono essere garanzie riguardo a dove giocherà, alle sue condizioni, alla sua disponibilità a essere convocato in Nazionale... Tutte le garanzie che esistono nell'ecosistema FIBA". Le parole sono ancora di Zagklis, ma è bene sottolineare come la NCAA non sia sotto la FIBA e di conseguenza è difficile rendere effettivo qualsiasi regolamento.