A2 - Attilio Caja sulla prossima Fortitudo, il futuro di Fantinelli e l'uscita di Aradori

Attilio Caja ha parlato ai microfoni di Basket on ER su Icaro Tv. Quanto sarà simile la prossima Fortitudo alla sua prima Fortitudo? “Deve avvicinarsi molto a quella Fortitudo. Stiamo cercando di mettere assieme una squadra omogenea, fatta di giocatori con buon atletismo, aggressività e nella fase ascendente della loro carriera. Dovranno tutti giocoforza dare il massimo, perché si giocheranno una fetta importante della loro carriera. Siamo convinti che tutti i ragazzi siano molto motivati. Riferendomi al passato, prendo ad esempio Alberto Conti, un ragazzo che era arrivato da MVP della serie B e ha fatto un percorso che lo ha portati ai playoff ad essere il nostro miglior giocatore in assenza di Aradori. Ci auguriamo che questo stesso cammino venga fatto da chi aggiungeremo alla rosa in questa stagione”.
Gli stranieri non saranno più due lunghi: “Sì. Due anni fa era stata fatta di necessità virtù. C’erano sotto contratto Fantinelli e Aradori e non c’erano occasioni giuste per inserire un lungo italiano da quintetto. Ho quindi deciso di andare su una guardia italiana e due lunghi. Quest’anno abbiamo visto che c’è stata meno fluidità nell’esecuzione nei giochi d’attacco rispetto al primo anno, anche perché gli avversari si adeguano e quindi abbiamo pensato di andare su un esterno straniero, in grado di avere il guizzo e prendersi la responsabilità anche a giochi rotti. Fantinelli resta? “Assolutamente sì. Abbiamo detto più volte che resterà con noi. È il capitano, ha un contratto in essere senza uscite e rimarrà”.
Sui playoff e le finali della Virtus: “La sorpresa grossa la Virtus l’ha fatta in semifinale contro Milano, dopo due gare casalinghe al termine delle quali in pochi le avrebbero dato chance. Era arrivato un 1-1 con Milano che ha fallito i due liberi che avrebbero potuto portarla anche sul 2-0. Poi, però, c’è stata la trasformazione della Virtus che ha dominato le altre due partite dal punto di vista emotivo e tecnico, con una velocità di gioco migliore. Sono stati cambiati più quintetti. Hackett e Pajola hanno spesso giocato assieme ed è stato dato spazio a Morgan e Taylor. Lì è arrivata la chiave di volta, prima ancora che contro Brescia, che ha giocato il tutto per tutto nella prima gara, in cui ha perso un giocatore importante come Ndour, e poi si è presentata molto corta e sulle gambe agli altri appuntamenti della serie. La Virtus ne aveva molto di più sul piano dello spirito e del morale”.
Sul prossimo campionato di A2: “Stando a quello che vediamo in queste prime battute del mercato, sarà una stagione ancora più dura, perché ci sono diverse squadre che stanno facendo offerte economiche importantissime. Si fa fatica a credere a quello che si sente in giro e viene raccontato. L’anno scorso si credeva ci fossero prezzi importanti per i giocatori sul mercato. Quest’anno, sugli stessi giocatori, ci sono almeno cinque o sei squadre che stanno creando squadre importanti, con budget importanti. Sarà veramente un campionato difficile e noi dovremo cercare di stare attaccati a queste squadre per lottare per la parte alta della classifica. Interessa Simon Anumba? È vero, è un giocatore che stiamo seguendo. Ha grande atletismo e ottime qualità. Lo stiamo seguendo, poi, tra il dire e il fare c’è però di mezzo il mare. Ha però quelle caratteristiche che farebbero comodo a una squadra atletica e fatta di giocatori in rampa di lancio in carriera”.
Sempre sulla squadra che verrà: “Dobbiamo partire con la giusta mentalità dal primo giorno di raduno. Con i ragazzi già firmati e con quelli che vorremmo firmare, ho già parlato al telefono, esponendo quelle che sono le idee e le aspettative che abbiamo, trovando riscontri positivi per quanto riguarda l’atteggiamento, il programma e quello che c’è da fare. Starà poi a me il compito di dare omogeneità il più presto possibile alla squadra e metterla assieme dal punto di vista tecnico e caratteriale. Confidiamo che capitan Fantinelli, che anche nel finale di stagione non ha mai mollato pur con problemi fisici, continui a dare l’esempio e gli altri siano in linea con lui”.
Sugli addii un po’ polemici sui social di alcuni giocatori. Sabatini: “Sono arrivato il 20 di novembre ed era fuori per infortunio e si è ripresentato in squadra ai primi di maggio, in occasione dell’inizio dei playoff. Doveva ovviamente fare un lavoro con il preparatore ed era impensabile che potesse rientrare. Finita la stagione mi ha chiamato mentre ero con altre persone e mi ha manifestato l’intenzione di voler restare assolutamente perché pensava di poter essere ancora utile alla squadra. Io gli ho detto che l’idea era quella di andare su altri tipi di giocatori. Dopo qualche giorno, mi ha mandato un messaggio vocale in cui ribadiva la sua voglia di restare in Fortitudo perché si era trovato bene e io gli ho ribadito che avremmo fatto altre scelte. Quando mi hanno detto del suo post sui social, ho pensato a un fatto di omonimia, perché non è possibile dire a me una cosa e poi scrivere sui social l’opposto. Mi è sembrato come quando un ragazzino fa la corte a una ragazza, riceve un rifiuto e poi va in giro a parlare male di lei”.
Bolpin e Aradori: “Aveva un contratto con una clausola che gli permetteva di uscire e l’ha esercitata. È un professionista e ha fatto le sue valutazioni dal momento che qui sono cambiate le carte in tavola. Nei due anni con me ha giocato 32 minuti a partita, un minutaggio che si sarebbe notevolmente ridotto con un americano sugli esterni. Di conseguenza ha fatto una scelta legittima. Nulla di male, così come era nostro diritto virare su un assetto con l’esterno straniero dopo due anni con i due lunghi. Aradori? Provo grande gratitudine per tutto quello che ha fatto con me. L’anno scorso siamo arrivati a un soffio dalla finale con lui. Quest’anno è andata meno bene, ma resta immutata la gratitudine. Si fanno scelte che possono essere giuste o sbagliate, ma nulla cancella il su percorso qui. Soltanto grazie per questi due anni da ottimo giocatore. Il GM Portaluppi ha parlato de visu con il suo agente. È stata una carineria nei suoi confronti, mentre con altri si è parlato solo telefonicamente. Questo è successo prima del messaggio di saluti da parte della società. Ci siamo mossi con chiarezza e correttezza”.