Cantù ancora in A2 nel 2023-24: altra delusione, altra rivoluzione in arrivo?

08.06.2023 00:06 di Paolo Corio Twitter:    vedi letture
Cantù ancora in A2 nel 2023-24: altra delusione, altra rivoluzione in arrivo?

Niente da fare, per Cantù obiettivo A1 mancato anche questa volta e pure con un turno di anticipo: se nella stagione 2021-2022 l’Acqua San Bernardo era infatti arrivata alla finale promozione, poi persa sempre a gara 5 contro Scafati, questa volta la rincorsa all’A1 ha visto i brianzoli inciampare (e davvero male) nella quinta sfida di semifinale contro Pistoia dopo un 2-0 che - episodi extracampo a parte - chiedeva solo di chiudere la sfida senza esitazioni.

Da quel momento Cantù di esitazioni ne ha invece avute tante, troppe. E quel che è peggio è che sono state le stesse esitazioni viste in precedenza tra Final 4 di Coppa Italia e “fase a orologio”: un attacco meno capace di variare le soluzioni (e non solo per l’alzarsi del livello delle avversarie) rispetto a una regular season da vera prima della classe e una difesa invece incapace di mantenere l’intensità lungo tutti i 40 minuti. Risultato: una graduale perdita di sicurezza che ha portato prima a qualche sconfitta di troppo (inclusa la débâcle del 78-102 di Nardò in gara 3 dei quarti playoff) e poi alla progressiva e deleteria perdita dell’inerzia della serie contro Pistoia.

Trovare i colpevoli non ha senso nel basket, sport di squadra per eccellenza. Però qualche considerazione va fatta, a partire ovviamente dall’innesto di Logan: al suo arrivo (a prescindere da un regolamento che non condividiamo, ma che comunque esiste e rende lecite per tutti queste operazioni di mercato) abbiamo scritto di “effetto Logan” sui playoff. Peccato che l’impressione suscitata nei primi due match contro Nardò sia stata ribaltata nel prosieguo dei playoff: non per le percentuali al tiro e i punti a referto del 40enne americano (che alla fine chiude con il 38% da tre e il 41% da due, con una media di 20,5 punti in 9 partite), ma per quell’inabissamento statistico che l’ha visto passare dai 12 assist dell’esordio agli 8 e poi 5 delle prime due vittorie su Pistoia e quindi all’1 (sì, uno soltanto) della conquistabile gara 3 e ai 3 assist a partita nelle due ultime, letali sconfitte. In questa statistica noi non ci vediamo la fatica del giocare ogni 48 ore: David Logan a un certo punto ha deciso di vincerla da solo, senza riuscirci, e coach Sacchetti gliel’ha lasciato fare, perché forse l’ingaggio del suo play di fiducia prevedeva proprio questo. Fosse andata diversamente, solo applausi, ma visto l’esito non può mancare una riflessione a posteriori, anche nell'evidenza del fatto che Pistoia è stata invece bravissima a ribaltare la serie pescando punti ed energie da tutti i suoi uomini.

Altre considerazioni che nulla cambiano, ma che vanno fatte sempre senza gettare la croce addosso a nessuno: per il secondo anno di fila un pacchetto di giocatori di indubbio talento ed esperienza per la categoria (Bucarelli, Da Ros, Severini e Stefanelli in rigoroso ordine alfabetico) è stato chiamato nel suo insieme a cercare di essere decisivo nei momenti “clou” e per il secondo anno non c’è riuscito, mentre l’esperienza e la classe di Baldi Rossi hanno inciso solo a tratti e in misura a sua volta insufficiente nei playoff, e Dario Hunt - non solo per problemi fisici - è di fatto scomparso quando più serviva la sua presenza sotto i tabelloni e quando anche Nikolic ha fatto registrare qualche passaggio a vuoto di troppo (il che non inficia però la sua eccellente stagione a livello individuale).

Alla luce del biennale siglato la scorsa estate, il futuro di Cantù vede al momento la conferma in panchina di coach Meo Sacchetti, di cui abbiamo sempre amato la capacità di relativizzare tanto le grandi vittorie quanto le cocenti sconfitte, ma che indubbiamente ha fallito un obiettivo dichiarato dal club per il budget investito (incluso il contratto “last minute” di Logan) e più volte  definito dalla dirigenza come anche funzionale alla partita che Cantù sta giocando per arrivare a riavere un suo palazzetto. Che fare, allora? Riprovarci con un coach dall’eccezionale curriculum ma che è parso a sua volta in difficoltà nella fase più importante della stagione oppure trovare un accordo per virare verso nuove soluzioni? Noi onestamente non abbiamo la risposta, ma è certo una domanda che i vertici di Cantù si stanno già facendo e che potrebbe anche portare a scenari diversi rispetto a quelli previsti nel 2022.

Da quella decisione, come ovvio, nasceranno poi tutte le altre scelte rispetto a un roster che vede al momento sotto contratto per la stagione 2023-2024 i soli Stefanelli e Baldi Rossi, oltre a un Rogic che però non crediamo abbia così voglia di rimanere a Cantù dopo l’esclusione finale a favore di Logan. In ogni caso, se non sarà proprio una rivoluzione, ci andrà comunque molto vicino. (Paolo Corio)