Un sogno lungo 25 anni. I Pacers tornano alle Finals e stavolta non vogliono svegliarsi

Il parquet del Madison Square Garden si svuota lentamente. I tifosi dei Knicks, in silenzio, cercano spiegazioni che non arriveranno. Sul tabellone il punteggio è chiaro: 125-108 per Indiana. Nessun dubbio, nessun finale thriller. Solo dominio. Indiana è in finale NBA. Venticinque anni dopo, ci sono riusciti di nuovo. Venticinque anni dopo quella serie contro i Lakers di Shaq e Kobe. Venticinque anni dopo Reggie Miller. Ora è il tempo di Haliburton, di Siakam, di una squadra senza stelle da copertina ma con un’identità scolpita. Indiana ha ribaltato i pronostici, ha zittito le certezze altrui, e si è guadagnata con sudore e pallacanestro vera la sua rivincita. La partita che ha chiuso i conti è l’esempio perfetto della nuova Indiana: attacco bilanciato, sette uomini in doppia cifra, difesa che si stringe nei momenti caldi e un allenatore, Rick Carlisle, che gestisce i ritmi come un direttore d’orchestra. Haliburton detta i tempi, Siakam mette i punti pesanti (31 con 10/18 dal campo), McConnell spacca la partita dalla panchina, Nembhard è ovunque, Obi Toppin porta energia. Nessuno si nasconde. Nessuno cerca il titolo di MVP. Tutti cercano l’anello.
E ora arrivano le Finals. Dall’altra parte ci sono gli Oklahoma City Thunder, la squadra del futuro che vuole diventare il presente. Giocano con leggerezza e talento, hanno il vantaggio del campo e una stella che brilla: Shai Gilgeous-Alexander. Ma non hanno mai vinto. Come questi Pacers. La NBA incoronerà una nuova regina. Intanto New York si lecca le ferite. Jalen Brunson era l’uomo della provvidenza, ma stavolta è mancato sul più bello. Otto canestri su 18 tentativi. Mai entrato davvero in ritmo. Intorno a lui, una squadra che ha dato tutto ma che ha sbattuto contro un muro più solido del previsto. Perché Indiana, adesso, è una certezza. E pensare che solo un anno fa venivano spazzati via 4-0 dai Celtics. Che sembravano ancora un cantiere. Invece Carlisle ha costruito. Ha dato fiducia, ha mescolato talento ed esperienza, e oggi ha portato i suoi ragazzi dove non avrebbero mai pensato di arrivare così presto. Il viaggio non è finito. Ma il messaggio è chiaro: Indiana c’è. Indiana non si accontenta. Indiana vuole il titolo. Gara 1 delle Finals è in programma nella notte italiana tra giovedì 5 e venerdì 6 giugno.