Ecco come il Settore Azzurro affronta l'operazione ricambio

Speciale Enrico Campana -
Si va già delineando lo staff del Settore Squadre Nazionali per gli europei giovanili maschili 2012. Ovviamente lo scopo è di dare stabilità al “corpo accademico” per potenziare il rilancio realizzato con un doppio significativo risultato di questa estate. Ovvero: due finali su tre eventi, la medaglia d'argento (Under 20) massimo risultato dal '92, e un 4° posto (Under 18), mentre è arretrata la cadetti che nell'ultimo decennio non è mai arrivata sopra il 6° posto, passando dal 9° al 10° posto. Al debutto però baby-Azzurra ha recuperato ben 16 punti contro la Croazia, campione uscente è ancora la formazione più forte, fallendo i quarti di finale e il giro medaglie per un fallo tecnico alla panchina sul 62-63 contro la Lettonia.
Nel medagliere 6 paesi: 2 ori (Under 20 e Juniores) e un bronzo alla Spagna, annata strepitosa, un oro (bis nei cadetti) alla Croazia, tre argenti, Italia (Under 20), Serbia (Juniores), Rep.Ceka (cadetti), e 3 bronzi rancia (Under 20), Turchia (Juniores, a spese dell’Italia) e Spagna (cadetti).
Spagna dunque irresistibile (p.46), solo Spagna e Francia in Tripla A (cioè nei quarti), Italia in Doppia A al 3° posto (35 punti) pari con la Turchia nella classifica a punti solo dietro Francia (37) e Spagna (46). Ma con un metallo più prezioso del bronzo francese e turco, e soprattutto largamente davanti a Russia, Serbia e Croazia. Questo è un risultato che andava valorizzato di più, Pianetabasket.com ha puntato sulle Giovanili e la risposta della Rete c’è stata. E’ quella della “massa critica”. Si tratta del primo step positivo della travagliata “gestione Meneghin”, un momento da analizzare, consolidare. Perché se c’è ricambio c’è futuro, magari studiando adesso forme di incentivi per chi crea giocatori e li porta nelle nazionali, almeno per quanto riguarda le “minors” (club dilettantistici) che sentono più la crisi.
Primo passo definire l’organigramma. Già confermato prima della partenza per Bilbao Pino Sacripanti con tanto di biennale che gli consente di proseguire il suo lavoro con Azzurra2, scelta rivelatasi felice e che prevede quindi un 7° anno. Speriamo sia un 7° anno fatidico, ci risparmi altre crisi, anche se il capitolo del CT part-time è un discorso delicato anche per Azzurra2. Siamo in una situazione anomala, tipo-graticola, e andrebbe affrontato dal Consiglio federale ascoltati anche i rappresentanti degli allenatori, delle leghe e dell'Associazione Giocatori. Ovviamente partendo dalle idee dei responsabili del settore chiedendogli, se mai fosse possibile, di svestirsi dai panni del doppio incarico. La meta è quella di creare una Scuola, discorso realistico, cosa non facile avendo però Azzurra1 e Azzurra2 gestioni part-time. Pluralismo sì, è utile anche una sana rivalità ma è necessaria una figura superpartes, potrebbe essere Valerio Bianchini ma se lo scrivo mi vengono a dire che l’ho bruciato, a meno che Meneghin si prenda direttamente questa delega come un tempo faceva l’avv.Coccia, lasciando il ruolo di marketing-manager.
Termina a Wroclaw (per il momento) la breve e pur importante storia di Stefano Bizzozi con la Juniores. Sembrava che all’inizio fosse in ballo anche un part-time (Attilio Caja), è stata fatta invece una scelta di transizione positiva, mi dicono sia frutto direttamente dal duo Pianigiani-Capobianco. Ne prendiamo atto, è giusto attribuirgli il merito anche se la scelta del coach-Cincinnato poteva essere fatta con miglior forma.
Capitolo Capobianco. Pianigiani l'ha voluto in veste di primo collaboratore-alter ego dopo il brusco divorzio con Teramo, ma già precedentemente l’avellinese era già primo assistente l'anno passato. Il “superct” gli ha concesso completa autonomia nelle scelte delle minors, la Federazione gli chiede di guidare la Juniores. Si prevede anche l'anno prossima competitiva potendo contare sui gioielli Matteò Imbrò Amedeo Tessitori, unici '94 della formazione del 4° posto.
Ma si prospetta una situazione delicata e la necessità di scelte condivise, prese in armonia e di interesse generale. E non di campo o confessione. O parlando attraverso i rispettivi tutors o i giornali. Sarà utile partire da un principio sportivo: non guardare all'età ma alla qualità e ai progressi dei giocatori, non alla medaglia. Gli albi d’oro sono pieni di medaglie ossidate. Bisogna tutelare al massimo i veri talenti, tirarli fuori dalla naftalina dei campionati age-group.
L’anno scorso Sacripanti ha dato un buon esempio: il lancio di Gentile per la Under 20 senza guardare al risultato (10° posto), Gentile ha giocato anche con la Juniores. E’ chiaro che questa doppia esperienza abbia avuto la sua parte, anche se il merito principale del lancio dell’Ariete di Maddaloni è stato della Benetton che ha avuto la forza di dare il benservito a un americano e lanciarlo come titolare. Francamente mi sarei aspettato, come è avvenuto per Melli, di vederlo addirittura con la prima squadra a pugnare con il trio della NBA.
Nel ruolo di Imbrò e Tessitori, l’asse ideale di una squadra play-pivot, non c’è in vista di meglio. D’accordo che un anno è lungo, ma bisogna ragionare già ora sull’opzione della scelta fra under 20 e Juniores sentendo i giocatori e i loro club e gli allenatori. E se lo permette il calendario, magari accettare anche l’onere del doppio impegno. Si torna al Gentile 2010 e alcune star europee, vedi Dario Saric lo scorso anno. Cadetto e juniore. Le squadre slave ragionano in un’ottica di valorizzazione del giocatore e non del risultato, ad esempio il Montenegro ha fatto una bella figura con la Under 20 con un play titolare di 16 anni, Ivanovic, tolto dai cadetti. E’ si deve rimarcare ancora la decisione del CT della Slovenia, un certo Bozidar Maljkovic, colui che ha lanciato Kukoc & C. nel basket ai tempi della Golden Age di Spalato, di aggregare alla nazionale maggiore Muric e Rupnik, i migliori della Under 20 e della Juniores.
Per quanto riguarda l’ultimo incarico, dentro la Fip si darebbe via libera alla conferma di Antonio Bocchino fra i cadetti. Questa squadra-gestante, come osservato, merita una cura maggiore rispetto alle due sorelle maggiori e la sua selezione dovrà cominciare già dal 1° settembre.. Merita anche di non essere disperso il buon lavoro decennale di Gaetano Gebbia. Lo spoil system non deve valere per lo sport, e la direzione tecnica del Centro Nazionale Allenatori, la scuola allenatori, sarebbe una buona idea, naturalmente sotto la supervisione di Pianigiani-Capobianco coinvolgendo anche Pino Sacripanti. @RIPRODUZIONE RISERVATA
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