L'arbitro Biggi resta tra i migliori: confermato in serie A1

Fonte: Libertà
L'arbitro Biggi resta tra i migliori: confermato in serie A1
© foto di Luigi Canu

Maurizio Biggi rimane nel paradiso degli arbitri italiani, per la seconda volta confermato a dirigere partite del campionato di serie Al. Un traguardo davanti a cui gonfiare il petto d'orgoglio.
Perchè nessuno mai in provincia è riuscito ad arrivare così in alto. E pure perchè ora, oltre a una scalata sensazionale e completa, il fischietto di Sarmato dimostra di avere gambe forti a sufficienza per reggere sulla vetta più alta. «E' un nuovo traguardo importante per me – conferma Biggi - Confermarmi a questi livelli significa che mi sono rivelato all'altezza di un compito che, ovviamente, considerato il grado difficoltà, non può essere semplice».
Un po' più semplice riesce a renderlo lui, col suo modo di porsi ai destinatari delle sue decisioni. «Ho sempre arbitrato per divertimento e fino all'ultima partita della mia carriera sarà così. Siccome è divertimento, prendo tutte le decisioni col sorriso sulle labbra, senza mai drammatizzare o platealizzare quello che ho visto».
Così, allenatori e giocatori "digeriscono" meglio le sue fischiate. Le sue partite sono piene di episodi simili. Il più divertente
ed emblematico capitò con Jasmin Repesa, nella stagione appena terminata tecnico della Benetton Treviso, semifinalista nei play off per lo scudetto. «Presi una decisione contraria alla sua squadra – confida Biggi - Sul momento Repesa non la digerì benissimo, ma un attimo dopo mi disse: "Più io brontolo e più tu mi sorridi. Se continui così, allora sarò costretto a smettere di brontolare"».
Questo è Maurizio Biggi, "pompiere" della pallacanestro che, col suo modo di essere e di fare, riporta tutti alla ratio principale del basket: un gioco da vivere nella maniera più serena possibile. La sua sfida è proprio quella di provare a farlo capire ai massimi livelli, dove per forza di cose gli interessi in ballo non sono trascurabili. Ormai nell'ambiente è riconosciuto e apprezzato come arbitro di valore. Tanto che la conferma nel gruppo dei 34 arbitri designati per la prossima serie A1 è diventato un atto del tutto naturale, sullo slancio di valutazioni eccellenti.
Per "reggere" a livello fisico, va a correre all'alba e qua e là ci piazza qualche giro in bicicletta. Il resto è un colpo d'occhio
che si conferma eccellente. Con un'unica, reale difficoltà: «Arbitrare in media una partita ogni due settimane. Se fosse per me, sarei in campo tutti i giorni».
Oggi Biggi ha 42 anni. Lui è uno di quelli che si nutrono di obiettivi: «Vorrei arrivare ad arbitrare fino a 50, con un traguardo più immediato, conquistarmi la possibilità di dirigere le finali di Coppa Italia o i play off scudetto nella stagione che comincerà a ottobre».
In parallelo, è stato nominato responsabile tecnico degli arbitri della Lombardia. Segno che Biggi non è innamorato della vetrina, che non dimentica l'attività di base e la volontà di far crescere i giovani colleghi.
L'arbitro come una missione, insomma. A qualsiasi livello, per se stessi ma anche per gli altri. Come fischietto eccellente ma pure come guida per le promesse. Firmato Maurizio Biggi, l'arbitro col sorriso in tasca.

Carlo Danani