Simone Fontecchio e le difficoltà in NBA: «Situazione che ho sofferto a livello mentale»

Simone Fontecchio ha parlato a Sky Sport della stagione NBA appena conclusa, al termine della quale è stato ceduto - su sua richiesta - dai Pistons ai Miami Heat. Un'annata non facile per l'Azzurro, che in estate sarà protagonista con l'Italbasket agli Europei. "Quali sono le cose che ho capito di dover fare per rimanere in NBA ancora per qualche anno? Devo cercare di essere il più continuo possibile al tiro", esordisce. "Anche se non mi ritengo un tirato puro, come può essere Duncan Robinson o in passato Marco Belinelli, la Lega è piena di specialisti. A me risulta difficile entrare e fare subito canestro da tre punti a ripetizione. Infatti la stagione dove ho tirato meglio è stata la seconda a Utah, perché ero consapevole di essere in campo per fare altro. Per difendere spesso sull'avversario più pericoloso e in attacco per fare la giocata che potesse creare equilibrio per i miei compagni. In campo ero più sereno. Anche se avessi sbagliato i primi 3 tiri, coach Will Hardy non mi avrebbe tolto e avrei avuto modo di rifarmi. A Detroit venivo messo in campo solo per quello: è capitato di sbagliare le prime conclusioni e di non avere più modo di rientrare. Una situazione che ho sofferto a livello mentale, sul lungo periodo mi ha fatto perdere gli stimoli e la motivazione".