LBA - Un pandemico Aradori tira fuori (e poi cancella) teorie negazioniste

Pixabay
Pixabay

Ha creato un casino considerevole la scelta di Pietro Aradori di condividere ieri e poi, comunque tardivamente, togliere su Facebook un post di tale Cesare Sacchetti, definito un "complottista" dalla stampa nazionale, nel quale sono contenute alcune frasi del tipo: “Il sistema sta gonfiando artificialmente un’emergenza sanitaria che non esiste”.

Nello  scorrere dei commenti, ancora Aradori avrebbe scritto a sostegno delle tesi negazioniste: “Ovviamente non sono parole mie. Non sarei riuscito a buttar giù così bene il mio pensiero. Ma è esattamente ciò che penso”.

Tra le reazioni veementi che si sono scatenate, quella di  Paolo Onofri Andreatta e Alice Ferrari, che hanno scritto alla Fortitudo e agli organi di stampa per chiedere di censurare duramente le parole del giocatore. “Io e la mia compagna abbiamo un bambino che è sotto controllo medico al Gozzadini per i postumi di una leucemia. Durante le cure, abbiamo incontrato delegazioni della Fortitudo, e le vostre visite ci hanno riempito il cuore, sono ricordi cari che ci hanno trasmesso grande rispetto per la Effe. Trovo estremamente in contrasto con quei valori l’uscita social di Aradori, un attacco a tutte le famiglie dei soggetti fragili, e mi auguro di vedervi prendere le distanze e possibilmente, se ne ravvisate gli estremi, anche provvedimenti disciplinari”.

La Effe ha risposto privatamente ai due genitori e, contestualmente, ha chiesto ad Aradori di rimuovere il post dalla propria pagina Facebook. Il giocatore, poi, ha pubblicato in serata un post su Instagram e Twitter abbastanza controverso in cui ha affermato: «Io non sono negazionista e farei il vaccino oggi stesso. Il discorso che ho postato verteva su altri punti ma può venire strumentalizzato. Non travisate parole non mie utilizzandole a vostro piacimento. Uso sempre tutte le precauzioni perché è corretto e ci credo. Un abbraccio a tutti». Forse la pezza è peggiore della ferita.