Lega A - Olimpia, bravo Messina a far mercato in casa propria

Lega A - Olimpia, bravo Messina a far mercato in casa propria

Contributo degli italiani alla sostanza e alle vittorie delle squadre della serie A italiana. Ecco come lo racconta Angelo Costa dalle colonne del Il Resto del Carlino edizione Bologna, insieme a tante piccole considerazioni.

Se ne sono accorti in pochi, ma Messina continua a fare mercato: sta 'acquistando' gli italiani che un anno fa Milano aveva sulla carta, ma sul campo non vedevi quasi mai. Su tutti Della Valle, passato da fantasma a uomo-chiave, a seguire Burns: per esser da corsa su due fronti, la lunghezza di un organico deve essere reale e non virtuale.

Non tutti si stanno accorgendo che dopo un mese di partite c'è chi si sta già rifacendo il trucco: cercare stranieri migliori significa aver sbagliato le scelte estive. Non un inedito nel campionato dove non è indispensabile migliorare gli organici: alla peggio, si cambiano.

Non è difficile accorgersi che BasketCity c'è sempre stata e non è tornata adesso. Non sono le classifiche brillanti, ma il pubblico a farne la città del basket: la Virtus di Sabatini ne aveva 7-8mila fissi pur senza i playoff, la Fortitudo il pienone lo faceva pure in serie B. Altrimenti al derby ritrovato dopo otto anni, in A2, all'Unipol Arena non sarebbero andati in novemila.

Anche Ale Gentile si è accorto dell'infelice frase di un et, il suo: in una delle frequenti esternazioni alla Gazzetta, l'azzurro ha detto che 'se l'allenatore della Nazionale dichiara che gli americani che valgono poco sono migliori dei giovani italiani, c'è qualche problema di fondo'. Peccato che il problema non sia stato sollevato da nessuno.

Chissà se a Pesaro si sono accorti che non troppo tempo fa, nonostante una squadra da semifinale scudetto, c'era chi storceva il naso davanti alle scelte dell'allenatore e pure chi metteva le teste dei maiali sull'uscio della sede: col senno di poi, cioè oggi, bei tempi.

p. s. Lebron James che darà alla sua città un complesso residenziale per le famiglie meno fortunate, il supertifoso di Toronto che offre cena e partita a chi lo aveva insultato un anno prima: dai blog del basket emergono storie straordinarie ed è bello sapere che ci sia ancora qualcuno che se ne accorge.