A2 Femminile - Il Ponte Casa D’Aste al giro di boa: le considerazioni di coach Pinotti

A2 Femminile - Il Ponte Casa D’Aste al giro di boa: le considerazioni di coach Pinotti
© foto di Marco Brioschi

L’anno nuovo è iniziato con il piede giusto per il Ponte Casa d’ Aste che ha esordito con una vittoria in questo 2021. Un’inizio che però coincide con la fine del girone di andata, segnando un momento ideale per tracciare un primo bilancio sull’andamento della stagione. A tirare le somme non poteva essere che coach Franz Pinotti.

Coach, partiamo dall’inizio: quella in corso è una stagione particolare segnata dal covid e i palazzetti vuoti, vi siete abituati a questa situazione?                   – No, non ci siamo abituati ne al covid ne ai palazzetti vuoti. Sicuramente ci siamo adattati ma ci manca enormemente il nostro pubblico fatto dalle tante Bambine e Bambini e dai nostri settori giovanili Sanga e Tigers. Manca il calore, l’entusiasmo e il sostegno delle loro famiglie. Non credo sia un caso che vinciamo molto più frequentemente in trasferta (6 vittorie su otto partite) che in casa.

2. Dopo aver affrontato tutte le squadre del girone, come giudica il livello del campionato?

ll livello del campionato è omogeneo e competitivo, nel senso che non c’è nessuna squadra chiaramente favorita alla vittoria. Tutte possono vincere e perdere con tutte. Non a caso sono tantissime le partite che finiscono con uno scarto tra i 5 e i 10 punti.

La squadra ha avuto a che fare con numerosi infortuni, è contento della reazione del gruppo ?

In pratica abbiamo dovuto attendere l’ultima giornata di andata per avere tutte le ragazze del roster a disposizione e, anche qui, non dev’essere un caso se abbiamo vinto largamente giocando una bella pallacanestro. Credo e spero che queste difficoltà che abbiamo incontrato siano servite a cementare il gruppo che, peraltro, è già meraviglioso sotto il profilo umano.

Qualcosa l’ha sorpresa in positivo?

Si, la capacità di non abbattersi mai neppure nelle giornate più sfortunate, penso alla sconfitta con Vicenza giocata senza Toffali, Beretta e Guarneri e maturata negli ultimi due minuti di gioco; oppure alla sconfitta con Alpo Verona dopo due tempi supplementari senza Beretta e con una Quaroni a mezzo servizio.

La prestazione di cui è più soddisfatto e la partita che vorrebbe rigiocare

La più bella soddisfazione è senz’altro la vittoria in casa di Crema contro una delle favorite al titolo, che ha posto fine a un meraviglioso record di due anni di imbattibilità casalinga cremasca. La partita che vorrei rigiocare è la sfida con la capolista Udine persa di tre punti nell’ultimo minuto di gioco, frutto di episodi negativi.

Il roster è molto giovane, quali sono le prospettive di crescita?

Le prospettive di crescita sono molto ampie. Questo è un gruppo che per otto dodicesimi rappresenta lo zoccolo duro dello scorso anno. Stavamo facendo un lavoro molto proficuo di crescita quando il covid lo ha interrotto bruscamente.

Questi tipi di gruppi hanno bisogno di un progetto triennale per esplodere, ma si devono avere pazienza da un lato e determinazione a non mollare dall’altro, perché si possano realizzare sogni concreti. A oggi siamo a un anno e mezzo di lavoro in palestra.

Tra l’ultima giornata di andata e la ripresa, con lo spostamento delle prime due giornate in fondo al campionato, c’è una pausa lunga. E’ più un rischio o un’occasione?  

Un’occasione per recuperare tutte le forze e oliare tutti i meccanismi. Nel primo weekend abbiamo affrontato in un intenso ed equilibrato scrimmage la capolista del girone Sud, la Brixia Basket. Nel secondo weekend ci aspetta un altro scrimmage con Albino, per un derby in cui continueremo il nostro laboratorio, mantenendo il ritmo partita per farci trovare pronte alla ripresa con Sarcedo del 23 gennaio.

Dopo il girone d’andata quali sono gli obiettivi che vi siete posti?

Recuperare il terreno perduto provando a giocare divertendoci e divertendo. La cosa più importante per noi è scendere in campo ogni settimana con il roster al completo.

Un desiderio per il girone di ritorno

Centrare i playoff con grande anticipo sul finale di stagione, posizionandoci più in alto possibile.