Alley Oop con Dino Repesa: il basket croato, il Cedevita e Pozzecco

Alley Oop con Dino Repesa: il basket croato, il Cedevita e Pozzecco
© foto di Ceretti/Ciamillo

Dino Repesa è stato ospite dell'ultima puntata di Alley Oop, trasmissione condotta da Eugenio Petrillo, Alessandro di Bari e Marco Lorenzo Damiani ogni martedì dalle 17 alle 18. Il coach ha parlato dell'attuale situazione del basket croato, della prima versione di Pozzecco allenatore, delle sue esperienze e del futuro.

La situazione del basket croato.
“Non è proprio il momento migliore per il basket croato, perché per la prima volta nella storia non ci siamo qualificati a un Eurobasket. Secondo me tutto parte dalla lega, dai club. Solo durante l'estate abbiamo una nazionale importante, con giocatori veramente di alto livello, con i vari Saric, Hezonja, Bogdanovic e Zubac, che ha avuto forse la miglior stagione della sua carriera. Purtroppo però quando questi giocatori non vengono nelle finestre FIBA facciamo fatica contro tutti. Abbiamo avuto anche sfortuna di avere Cipro nel girone, che era automaticamente qualificata, poi c'erano la Francia e la Bosnia. Ci sono stati dei cambiamenti, è arrivato Tomislav Mijatović, l'assistente di Luca Banchi all’Efes, come nuovo CT, e ha rivoluzionato lo staff. Adesso iniziano le pre-qualificazioni per il Mondiale e quindi speriamo che si possano migliorare le sorti del basket croato”.

L'esperienza al Cibona Zagabria.
“Nel 2023 sono tornato a casa al Cibona, che si trova e si trovava in grandi difficoltà economiche. Quando dici alla gente che segue il basket europeo ‘Cibona’ tutti pensano a quella che ha fatto anni e anni di Eurolega con giocatori importanti, che faceva la top sixteen, invece adesso purtroppo Il livello è calato molto. Però comunque abbiamo fatto la finale di Coppa, semifinale di lega e abbiamo fatto nove vittorie in Aba League, che ci ha garantito una salvezza matematica tranquilla e eravamo a solo due vittorie dai playoff. Quest'anno dopo che sono andato via sono retrocessi nella seconda Lega Adriatica, ma spero che si rialzino al più presto perchè sono una società simbolo. È come dire il basket italiano senza la Virtus o l'Olimpia Milano”.

La prima versione di Pozzecco da allenatore al Cedevita.
“In quel periodo al Cedevita si giocavano tre partite a settimana perché facevamo il campionato croato, la Lega Adriatica, l’Eurolega e poi il secondo anno l’Eurocup. Spesso in campionato tiravamo un po’ il freno a mano facendo giocare più le seconde linee e Veljko (Mrsic) lasciava di far guidare la sua squadra al Poz, già si vedeva che aveva questo talento. Non voglio che suoni in maniera sbagliata, però è molto più bravo da capo allenatore che da vice. Vede delle cose che gli altri non vedono, ha leadership e grande conoscenza del gioco ovviamente”.

Sul futuro.
“Il prossimo sarà il mio ottavo anno e vorrei testare le leghe europee di livello, mi piacerebbe allenare in Spagna, in Germania, in Francia o in Italia, magari anche partendo da un A2. Sarebbe un salto importante per me. Chiaro che sono cresciuto in Italia, è la mia seconda casa, anzi forse la prima perché ho fatto più scuole italiane che croate e quindi trovare una società lì sarebbe un grande passo avanti per la mia carriera”.