«È irrispettoso»: Trinchieri dopo la vittoria del titolo, e sul futuro non si pronuncia

Andrea Trinchieri festeggia in Lituania con il titolo vinto dal suo Zalgiris Kaunas nella durissima Serie finale contro il Rytas Vilnius, che si è chiusa a Gara 5. «Prima di tutto, voglio ringraziare i miei giocatori: abbiamo vinto una battaglia molto difficile», ha esordito Trinchieri durante la conferenza stampa. «È stata una serie molto complicata, con quattro vittorie in trasferta. Abbiamo conquistato questa partita perché negli ultimi 3 minuti abbiamo voluto vincere di più. Un titolo veramente dolce, non sottovalutatelo mai, anche se qui allo Žalgiris tutti se ne sono abituati. Sono molto felice, felicissimo per i giocatori, per tutti i tifosi, per Kaunas. Il miglior distributore di benzina in cui sia mai stato in vita mia, lo adoro, ed è… da campioni. Tutti i meriti vanno ai giocatori, è stata la 87ª o 88ª partita in questa stagione. Abbiamo scoperto una forza psicologica. Nulla a che fare con il basket: ci sarà tempo per l’analisi, per capire perché non abbiamo giocato bene. Ma chi se ne importa? Abbiamo vinto, ed è quello che conta. In finale non giochi bene, in finale vinci. Adesso è il momento di godersela».
Trinchieri ha un contratto garantito con il club di Kaunas per la prossima stagione, ma non vuole parlare di futuro. «Non parlerò di nulla di questo. Mi dispiace». In compenso replica a chi gli dice che questo è il primo titolo nazionale che vince da otto anni a questa parte: «Potete guardare i numeri o capire da cosa derivano quei numeri. Voi, come molti, non avete la minima idea di ciò che è successo in questi anni. Il secondo anno con il Partizan eravamo primi in EuroCup, primi nella Adriatic League, abbiamo vinto due coppe. Avremmo vinto l’EuroCup, l’Adriatic League e la Lega serba, ma è arrivato il COVID‑19.
Poi sono passato al Bayern, eravamo a un tiro dai playoff, abbiamo vinto una coppa e raggiunto la finale di campionato. Due giorni prima della finale Paul Zipser ha rischiato di morire (un’emorragia cerebrale). Era un talento straordinario… È stato un evento che ha cambiato la storia del Bayern. Potete dire che non ho vinto, sì, non ho vinto, ma avreste dovuto essere in spogliatoio per capire cosa stava succedendo. Credo che questo sia un po’ irrispettoso, non prendetelo sul personale. Il secondo anno (a Monaco) non avevamo nemmeno il quintetto titolare al completo. Perché quando giochi in Eurolega ed arrivi di nuovo alla quinta partita dei quarti di finale contro Šarunas Jasikevičius, sei spossato. L’anno scorso è stato difficile. È la verità, ma ci sono motivi per questo. Questa vittoria è molto dolce. Dolce non per me, ma dolce per come è arrivata.»