LBA - La sfida con la Virtus può ridefinire gli obiettivi dell'Olimpia Milano?

10.12.2023 15:29 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Supercoppa italiana 2023
Supercoppa italiana 2023
© foto di SAVINO PAOLELLA

Non dirà una parola definitiva l'esito di questa undicesima di campionato LBA al Forum tra l'Olimpia Milano e la Virtus Bologna. I titoli accattivanti sono belli, tipo "ultima spiaggia per l'Armani", ma come sempre la realtà è molto più complessa con le sue molte sfaccettature. Della Virtus c'è da dire poche cose. Le nuove condizioni economiche con cui il club ha affrontato l'estate, e che nell'ordine sono il difficile momento della Segafredo come holding  dal punto di vista finanziario prima, le regole di fair-play introdotte sulla composizione delle entrare di ogni club togliendo la possibilità al mecenate di turno di coprire personalmente un disavanzo pe gettare le basi economicamente sostenibili del futuro poi hanno costretto la dirigenza ad abbandonare voli pindarici emotivamente appaganti (Teodosic, Mannion, Scariolo) e a concentrarsi su una pulizia stilistica del parco giocatori che avesse una coerenza tecnica che Luca Banchi ha saputo magistralmente orchestrare. Una sconfitta oggi cambierebbe poco gli obiettivi di breve termine dei bolognesi, visto che in fondo il piazzamento nella griglia delle Final Eight di Coppa Italia ha scarsa importanza se una Milano in ripresa può essere la scheggia impazzita dei quarti di finale.

Ben diverso il discorso in casa Olimpia 1. Una vittoria farebbe bene al morale e a una classifica che deve fare i conti con la possibilità di rimanere esclusi dalla Coppa Italia per quello che sarebbe il fallimento del terzo obiettivo stagionale su tre (ci mettiamo dentro anche i playoff di EuroLeague oltre la Supercoppa italiana). Darebbe fiato in attesa che arrivi il tanto sospirato playmaker taumaturgico come fu Napier lo scorso anno, arrivando al 15 dicembre quando nella NBA cominceranno tagli e trasferimenti di giocatori, o la fine del mese per trovare tra qualche scontento di EuroLeague, o a gennaio per trovare risorse nuove nel budget dell'Armani. Rimarrebbe aperto un problema che a nostro avviso è altrettanto importante tecnicamente: la mancanza di un pivottone di peso. La scelta di non far giocare Caruso e Kamagate impedisce loro di progredire, la scelta di tenere il decadente Hines (riteniamo forse più produttivo se utilizzato in LBA) alternandolo con finti cinque come Voigtmann e Poythress (il clone di Davies, che a sua volta si sta facendo casualmente largo al Valencia e a maggio era un brocco da lasciare in tribuna) non paga se poi i vari Tavares e Poirier ti saltano in testa e se non va Shields o il tiro da tre punti sei condannato alla sconfitta.

Ben diverso il discorso in casa Olimpia 2. Avendo incassato la fiducia di Armani e Dell'Orco fino al 2026, cosa farà Ettore Messina in caso di ennesima sconfitta (sarebbe la 18a su 24 partite giocate nel complessivo)? La prima e la più semplice anche per non dover ammettere il fallimento del mercato estivo, sarebbe quella di tirare avanti fino all'arrivo del "correttivo". In fondo i fischi del Forum sono pochi, i mugugni dei giocatori rimangono dentro lo spogliatoio, della Coppa Italia chissenefrega ne abbiamo così tante in bacheca, c'è sempre una stampa amica pronto a ricordare i 35 titoli vinti dall'allenatore o l'amicizia di Popovich. La seconda, più complessa, sarebbe quella di accelerare il processo di transizione al ruolo di presidente delle basketball operation o addirittura prendere il posto di Dell'Orco. Diciamo che gli allenatori che abbiano già un blasone da Olimpia Milano ben difficilmente verrebbero a mettersi sotto schiaffo di un Messina presidente Olimpia, men che mai verrebbero a sottoporsi a un POB che essendo una carica inesistente nei club europei vuol dire tutto e niente ma soprattutto che Ettore avrebbe diritto di mettere bocca su ogni cosa che farebbe il nuovo coach. E infatti non rimarrebbe a nostra avviso che promuovere il vice Fioretti almeno fino al termine della stagione e vai con l'ennesimo scaricabarile.

P.S. A chi stesse facendo una riflessione sul fatto che non abbiamo nominato Nikola Mirotic, ricordiamo solo che è stato definito a suo tempo un "regalo della proprietà" e che dati alla mano è ininfluente (non a livello di numeri personali ma nel rapporto vittorie/sconfitte) la sua presenza o meno nei risultati finora ottenuti, oltre ad essere un doppione - per quanto di lusso da numero 1 europeo - di giocatori già presenti nel roster.