Armani Milano: un’entità aliena per il campionato italiano

Armani Milano: un’entità aliena per il campionato italiano

(di Carlo Fabbricatore). L’Olimpia non è collocabile nella realtà del movimento basket italiano:

 

 

1) Nessun club ha un proprietario come Giorgio Armani, icona mondiale.
2) Il budget non è avvicinabile da nessun altro club italiano.
3) Il roster è ben assortito, forse manca un centro di rincalzo. La squadra non è più vincolata a prime donne ma gioca in modo corale.
4) La difesa non ha eguali per la fisicità che può esprimere.
5) 10.000 spettatori di media non li ha nessuno e il Forum è stato trasformato in un impianto moderno.
6) Nessun club ha la forza mediatica di Milano.
7) Marketing di primo livello.

L’Armani in campionato si colloca tre gradini sopra gli altri; vista la situazione attuale per i prossimi anni non avrà rivali, fatto devastante per la pallacanestro italiana. Non mettiamo la testa sotto la sabbia: il nostro sport sta perdendo appeal a vantaggio di altre discipline sportive.

La Federazione ha commesso degli errori enormi: non permettere alle squadre di partecipare ai tornei di ECA e puntare tutto sul pre olimpico di Torino. Non far giocare le manifestazioni organizzate da ECA è stato devastante per i bilanci dei club che avrebbero potuto investire gli introiti per acquisire diritti di giocatori importanti. Si è aperta una forbice enorme tra Milano e le altre: un campionato avvincente porta in dote spettatori, praticanti e investitori. Decisione presa senza una visione futura: FIP bocciata alla grande.

La mancata qualificazione alle olimpiadi è stata vista come una sciagura; vado contro corrente affermando che una partecipazione avrebbe solamente camuffato i problemi. Avevamo dubitato “della più forte nazionale di sempre” in tempi non sospetti anche perché era un nucleo buono ma senza giocatori vincenti. Messina è sicuramente il miglior allenatore italiano ma non è il Mago Zurlì e criticarlo per certe scelte vuol dire non conoscere né l’allenatore né l’uomo.

La Federazione deve lasciare la gestione del campionato di Serie A alla Lega che può tutelare al meglio gli interessi dei club che rappresenta. Gli italiani non devono essere panda protetti, odio le quote per  le minoranze, in quanto quelli bravi il loro spazio lo trovano. Molte squadre non possono permettersi settori giovanili di livello, in questi casi dovrebbe intervenire la Federazione: meno tasse gara e più istruttori sul territorio.

La Lega deve essere innovativa come in passato, non succube della federazione. Siamo l’unica Lega evoluta senza streaming! Fate qualcosa! Marketing e comunicazione!

Dimenticavo: qualcuno ha detto che sarà un campionato avvincente! Ma per piacere! (Totò)

Buona Pallacanestro a tutti

Ad Maiora

Carlo Fabbricatore