Marco Calvani: serenità e amarezza

09.02.2011 08:03 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: il Cittadino di Lodi
Marco Calvani, da ieri ex coach Assigeco Bpl
Marco Calvani, da ieri ex coach Assigeco Bpl
© foto di foto Roby Flash

 Una folgore a ciel sereno in una serata tranquilla. Questo deve essere sembrato l'effetto della telefonata di lunedì a tarda sera con la quale Gian Marco Bianchi ha comunicato a Marco Calvani la decisione dell'Assigeco di esonerarlo dall'incarico di capo allenatore della prima squadra. Un annuncio che, per quanto inatteso, viene accolto con una certa serenità dal 47enne coach romano, forte dell'esperienza di 31 anni di panchina dove ne ha viste di tutti i colori, ma lascia pur sempre quel sapore di amaro che fatica ad andarsene. «C'è il forte rammarico di non poter stare in palestra tutto il giorno, come mia abitudine - dice Calvani che dedica il giorno di riposo all'analisi video delle partite -. Faccio fatica a pensare di stare a spasso. In ogni caso domani (stasera, ndr) sarò a Piacenza per il match contro Treviglio, giovedì e venerdì faccio un salto a Torino per la Coppa Italia di Serie A. Nel fine settimana mi organizzerò per tornare a Roma». La decisione della dirigenza lodigiana è arrivata abbastanza inattesa, non anticipata da qualche segnale preventivo. «Ho spiegato a Bianchi che mi sarei aspettato una convocazione della società che avrebbe potuto cercare di capire se avevo ancora la squadra in mano, o l'intervento dei dirigenti direttamente con i giocatori più rappresentativi o gli stranieri per analizzare i nostri rapporti e la loro volontà di seguirmi. Questo non è avvenuto - sottolinea l'ormai ex coach rossoblu-. Se invece il meccanismo dell'esonero è legato alla sconfitta con San Severo, sicuramente grave in una gara che non si doveva perdere, c'è poco da dire. Però con 14 punti in classifica e una situazione poco confortante ma non certo drammatica, soprattutto considerando la situazione dell'Assigeco con le concorrenti: non c'è un pericolo immediato di retrocessione». La decisione è quindi poco condivisa. «La devo accettare, come capita in casi del genere - si rassegna Calvani, arrivato la scorsa estate all'Assigeco dopo aver portato Scafati ai play off la scorsa stagione -. Si sarebbe potuto fare quadrato e andare avanti magari con interventi ad hoc della dirigenza come è capitato in altre squadre, vedi Veroli, che hanno saputo superare in questo modo sconfitte in serie e situazioni molto complicate». L'Assigeco ha invece voluto intervenire improvvisamente e in modo molto netto. «Durante questa stagione in molte situazioni ho avuto comprensione girando la testa dall'altra parte, non ricevendo lo stesso trattamento nelle situazioni di difficoltà di vario tipo vissute da me e dalla squadra da inizio stagione - chiosa il tecnico romano -. Sono stato lasciato solo a gestire parecchie situazioni. Come dice Montali, il 25% dei successi dipende da allenatori e giocatori, il 75% da un insieme di altre cose. Esiste una squadra che va in campo e gioca e una squadra “invisibile” che lavora dietro le quinte per far sì che si arrivi al risultato. Questo c'è stato molto poco, la valutazione non mi sembra molto oggettiva». Gli attestati di stima dei giocatori leniscono almeno un po' il dispiacere di Calvani di non arrivare a fine stagione con la giacca rossoblu.