LBF A1 Finali Techfind: Giorgia Sottana presenta la serie con Bologna

In esclusiva per Pianeta Basket il capitano di Schio parla della sfida che assegnerà lo scudetto e che inizia al Pala Dozza di Bologna
29.04.2023 08:00 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
LBF A1 Finali Techfind: Giorgia Sottana presenta la serie con Bologna

La finale è la stessa dello scorso anno: Virtus Segafredo Bologna – Famila Wuber Schio, che finì 3 ad 1 per Schio. Il fascino è lo stesso, le attrici protagoniste quasi, i teatri saranno sempre il Pala Dozza di Bologna ed il Pala Romare di Schio. A Bologna per gara 1 sabato 29 aprile sono attese 5500 persone cioè palazzo pieno o sold out detto da quelli bravi anche se l’ingresso è gratuito.

Chi vincerà? Bologna ha il vantaggio del fattore campo perché ha chiuso al primo posto la stagione regolare avendo perso di 5 a Schio (76 a 71) ed avendo poi vinto in casa di 14 (94 ad 80) il ritorno. La Virtus non segnala particolari problemi di formazione mentre per Schio c’è l’incognita Ndour che ha saltato le tre gare di semifinale con Venezia: la sua presenza o meno cambia parecchio per le Campionesse d’Italia specie nello sviluppo del gioco ma chi si fida di una squadra così forte ed abituata alle finali? Basta ricordare che è la 13^ consecutiva con 11 vittorie.

Se la partita prenderà una strada nervosa un po' come gara 3 tra Schio e Venezia, Sottana e compagne sembrano essere favorite, se invece si gioca con maggiore scioltezza la Virtus appare un pezzetto avanti. Laksa e Dojikic hanno necessità di costruirsi un tiro dal gioco della squadra, mentre Sottana, Mabrey, Howard e Mestdagh sono in grado di risolvere anche fuori dagli schemi. Il problema per Schio può essere quello di difendere su Cheyenne Parker, specie se non ci sarà Ndour e quello di aver giocato una quindicina di partite in meno, Ma Giorgia Sottana, capitano di Schio, di finali ne ha giocate 10 e vinte 7 (una col Fenerbahce tra l’altro). E con Pianetabasket ha inquadrato la serie finale.

Noi abbiamo una situazione un po' complicata, tante partite, qualche problema sparso durante la stagione. In campionato abbiamo inciampato qualche volta ma eravamo molto concentrate sull’Euroleague dove abbiamo fatto molto bene. Siamo esperte e pronte per questo tipo di partite. La finale su tre gare in effetti è da tanto che non la gioco, non ricordo nemmeno quando è stata l’ultima…e cambia molto perché ogni dettaglio può essere decisivo anche la palla a due di gara uno. In questo forse loro sono avvantaggiate perché il fattore campo può essere importante”.

Che impressione le fa la Virtus Bologna come squadra?

E’ una squadra forte, lunga. Il quintetto di partenza è quello che tra virgolette mi “preoccupa” di più perché sono tutte e cinque in grado di segnare e tanto quindi non ci si può concentrare solo su una o due. Bisogna essere consapevoli della forza delle nostre avversarie per sapere come affrontarle”.

E Schio che squadra è secondo lei?

Mi piacerebbe che anche loro pensassero di noi che siamo forti ed agguerrite. Che avessero la preoccupazione e si chiedessero : che Schio troveremo stasera? Perché noi possiamo essere un punto di domanda per chi ci affronta. Ci sono state partite nelle quali il nostro attacco ha faticato e ci siamo ripiegate in una difesa super che ci ha tirato fuori dal guado. Ma anche tante serate nelle quali la nostra difesa ha supportato un attacco del tutto fluido ed imprevedibile. Noi sappiamo che dobbiamo sbatterci ogni secondo di questa serie”.

Quanto cambia la squadra con Ndour e senza di lei?

Beh noi abbiamo giocato tutto l’anno con lei e per lei quindi qualcosa cambia decisamente. Se non c’è dobbiamo adattarci a cambiare alcuni aspetti del gioco anche se di fondo il nostro modo di giocare rimane lo stesso”.

Attingendo ala sua passione per la fotografia se dovesse scattarne una di questo suo momento, che set preparerebbe?

Direi che ne scatterei due di foto. Perché sono in una fase della mia carriera e della mia vita nella quale tendo a separare il basket/lavoro dal resto della mia vita. Una sarebbe con me ed un pallone su un campo. Semplice. L’altra altrettanto semplice, sarebbe un mio ritratto sorridente”.