Il basket pratese davanti all'altare

Vezio Trifoni de Il Tirreno, per la serie "Basket... e non solo" ci propone una storia di vita adatta al periodo natalizio. "Quando il basket va a nozze. Il matrimonio tra Jacopo Corsi e Diletta Lastrucci è davvero un'unione sportiva e soprattutto cestistica. Lui, capitano della Sibe Prato, ha festeggiato proprio recentemente le 500 partite in campionato con la maglia dei Dragons, praticamente una bandiera del basket pratese. Lei, ha giocato in serie A con la Florentia ed ha indossato per tanti anni la casacca della Pfp (Pallacanestro femminile Prato) ed è probabilmente la più forte cestista pratese degli ultimi anni. Nella chiesa di San Niccolò le due squadre pratesi erano rappresentate dai giocatori, che tra l'altro sono secondi in classifica nella serie C regionale, e dalle giocatrici che, già alte di loro, si sono presentate tutte con tacchi altissimi.
Jacopo Corsi, che ricordava un po’ Jovanotti con pantalone fluorescente, scarpe a punta e lo stemma dei Corsi attaccato al petto, ha atteso il momento con trepidazione ma anche con molta tranquillità insieme agli amici e ai familiari. Suo padre Urano Corsi è l'attuale presidente del Panathlon ed è stato protagonista sia nella pallamano che nel basket pratese. Dall'altra parte ad accompagnare la sposa all'altare e a consegnarla nelle mani di Jacopo c'era il padre di Diletta,Andrea Lastrucci, arbitro internazionale di calcio a 5. Visibilmente contento di questa unione, non ha mostrato alcun cartellino giallo o rosso allo sposo.
Un matrimonio tutto pratese, che si voleva non uscisse dalla cerchia delle mura. E infatti, oltre alla cerimonia nella bellissima chiesa di San Niccolò, i due sposi hanno posato davanti ai fotografi, anzichè nella classica villa, per le strade del centro di fronte alla fontana di Bacchino, al Duomo e lungo le vie dello “struscio”, mescolandosi al passeggio prefestivo, per poi arrivare al Ridotto del Politeama dove ci sono state la festa e la serata danzante. I testimoni dello sposo eranoFilippo Visintin e l'amico giornalista Alessandro Pattume mentre la sposa era accompagnata da Costanza Fatighenti e Claudia Santi.
Non ci sono stati momenti di visibile emozione nei due sposi, molto decisi e spediti nel pronunciare il sì, da sportivi abituati all’azione nei momenti decisivi. L'abito della sposa, tutto bianco, aveva un velo lungo che cadeva a terra e in più occasioni le testimoni si sono alzate per sistemarlo, e un collo di pelliccia per difendersi dal freddo anche se la temperatura era ideale e la sposa è parsa solare e molto bella come le donne raffigurate negli affreschi del ’400 sul soffitto della chiesa. In chiesa musiche moderne con la chitarra elettrica al posto del classico organo. Ma all’uscita non è mancato il consueto lancio del riso. Auguri".