Femminile: basta con gli orrori di italiano, si dice "GIOCATRICE!"

L'abitudine a commentare lo sport solo al maschile porta molti di noi ad usare gli stessi termini per le donne ed è un delitto insopportabile
04.12.2023 11:12 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Femminile: basta con gli orrori di italiano, si dice "GIOCATRICE!"

Se qualcuno pensa che questo post nasca dopo l’orribile vicenda della morte di Giulia Cecchettin e delle altre donne uccise nei giorni seguenti, è in errore. Certamente i fatti di questo ultimo mese hanno alimentato la voglia di scrivere questo piccolo post forse un po' pedante ma insomma…è da un pò che ci pensavo. Rendiamo giustizia alle atlete ed alla nostra lingua che non so se è la più bella del mondo – conosco l’inglese ed a malapena lo spagnolo – ma ha 250mila vocaboli tra quelli di uso comune, tecnici, specialistici, mutuati da altre lingue eccetera, eccetera.

Cioè abbiamo a disposizione una quantità di parole straordinaria e che possiamo, a differenza per esempio dell’inglese, declinare secondo la situazione. Va bene vado ai fatti. Tutto il mondo femminile del basket, ma non solo, quando parla delle ragazze li chiama “giocatori”.

Com’è Matilde Villa?” ho chiesto all’inizio della sua carriera quando l’avevo vista poche volte – e che campeggia nella foto di copertina come rappresentante del futuro del basket femminile senza voler far torto a nessun’altra – “E’un ottimo giocatore, una ragazza di grande intelligenza, bla…bla…bla”. “Sto cercando un giocatore che mi copra il posto di 4 in panchina e che dia il cambio a Lizbet (nome inventato)”. “Ecco che finalmente la squadra di casa è tornata alla difesa a uomo…

Capisco che si tratta di anni ed anni di abitudini e consuetudini (è la stessa cosa ma lo uso come rafforzativo) senza nessuna cattiveria o volontà di istituire un “patriarcato sportivo” visto che questa parola è stata abusata tanto in questo periodo. La cosa grave è che anche le donne impegnate nella pallacanestro o in altri sport, fanno la stessa cosa e questo mi deprime molto di più. Ma ora basta.

Perché serve solo un po' di attenzione in più, applicazione “la squadra di casa è tornata alla difesa individuale”; “Lizebt ha perso tutti gli uno contro uno dalla sua avversariA diretta” – se Lizbet esiste e gioca a pallacanestro non me ne abbia a male – “Lei è una giocatRICE fortissima”. Magari sono frasi più lunghe ma che prima di tutto, e questo sarebbe un argomento esauriente, sono corrette dal punto di vista logico. E poi conferiscono la naturale legittimità alle ragazze che fanno sport.

Mai ho sentito Franco Bragagna telecronista della Rai dell’atletica leggera e dello sci di fondo, fare questo tipo di confusione eppure il ritmo delle sue cronache – un piacere immenso da seguire perché è il più bravo – è incalzante specie nell’atletica dove si passa da una gara all’altra in un amen.

Mai ho sentito Claudio Arrigoni che si occupa degli sport papalimpici per il Corriere della Sera, la Gazzetta e la Rai, fare errori del genere durante le telecronache – idem come Bragagna sul gusto di ascoltare – ed anche lì c’è tanto ritmo.

Diamo alle atlete il rispetto che meritano anche solo usando la nostra splendida lingua italiana. E non solo quella.