Eurobasket Women's 2023: l'Italia esce malamente di scena, un disastro

Montenegro-Italia:66-57. Italia: Consolini, Zandalasini 9, Cinili 6, Dotto 9, Masciadri, Formica, Ress 6, Kacerik, Crippa, Gorini 9, Bestagno 3, Macchi 15. All.Capobianco…Ma no, questa era l’ultima volta che avevamo perso con la formazione balcanica – il 23 novembre del 2017 - prima dello spareggio del 19 giugno 2023 agli Eurobasket Woman 2023. Allora non contava nulla perché erano qualificazioni agli Europei del 2017.
Perché il punteggio del barrage per accedere ai quarti di finale è Montenegro 63 Italia 49…In questi casi si ricorre alle statistiche per spiegare che non c’è stata partita. Abbiamo tirato 17 su 46 da 2, 2 su 18 da 3. Imbarazzante? Peggio. E comunque bisogna spiegare perché abbiamo fatto così male al cospetto di una formazione che tutti riconoscevano inferiore alla nostra.
Prima spiegazione: non è vero che siamo più forti del Montenegro così come non lo siamo della Repubblica Ceca perché entrambe sono ai quarti di finale.
Seconda spiegazione: soffriamo di un complesso di inferiorità nei confronti dei grandi appuntamenti che dovrebbe obbligare tutti, dalle giocatrici agli allenatori, dai procacciatori di false speranze – i procuratori – ai dirigenti passando per chi come il sottoscritto si occupa giornalisticamente delle vicende del nostro basket femminile, ad ammettere che non siamo capaci di fare una squadra che sia degna di questo nome. Abbiamo ottime individualità che però non sanno giocare insieme.
Perché sono coperte dalle straniere che giocano tutti i palloni decisivi in campionato e Coppe? Perché aspettiamo che le giovani diventino un po' meno giovani quando hanno 22/23 o 24 anni? Perché non abbiamo allenatori capaci di dare un gioco alla Nazionale nel breve tempo che è loro concesso? Perché speriamo sempre in un miracolo, essendo ancora un paese di cattolici?
Può darsi tutto ed il contrario. Fatto sta che la partita col Montenegro non c’è mai stata in termini di contesa: 15 ad 8 a 2 minuti dalla fine del primo quarto, 22 ad 8 alla fine dello stesso. E poi 29 ad 8 al 3° del secondo quarto. Poi certo 29 a 17 ed anche tante occasioni, buttate, per scendere sotto di dieci. Ma ancora meno 21, 52 a 31 all’inizio dell’ultimo periodo. Ci siamo preoccupate dell’americana Mack, ci ha punito - almeno all’inizio - Milica Jovanovic anni 33 dunque non una sconosciuta, che ha segnato indisturbata da 3. Ci siamo affannate a chiudere il tiro ed abbiamo preso le penetrazioni di Marjia Lekovic, anni 20. Evidentemente due sorpresa per tutti.
Nel momento dell'ultimo assalto qualcuna si è tirata indietro, qualcuna ha aggiustato il suo tabellino, qualcun'altra boh...era in campo? Ci sarebbero un paio di nomi da fare in modo meno negativo, ma sarebbe ingiusto: la responsabilità è di tutti e tutte.
Tutto si sostanzia nel laconico commento di Lino Lardo, coach azzurro:“Siamo scesi in campo con un atteggiamento poco aggressivo, sono molto triste perché immaginavo una prestazione diversa e un risultato diverso. Il Montenegro sta giocando un ottimo Europeo ed è scesa in campo con maggiore intensità, complimenti a loro”.
Ora ci saranno lacrime a fiumi nello spogliatoio italiano, e comincerà la caccia ai colpevoli. Lasciamo perdere, per una volta. Cerchiamo di abbassare la cresta e di capire da chi veramente si può iniziare una strada nuova. Senza fissare obbiettivi se non quello della prossima partita. L’ambizione non fa per noi.